Mentre il continuo sbarco di migliaia di profughi a Lampedusa è nascosto tra le notizie della debacle della politica italiana e le sofferenze economiche globali, è di questi giorni la notizia che la Corte di Strasburgo ha sancito il principio che il rispetto alla vita tutelato dall’art. 2 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo deve trovare applicazione anche al di fuori del territorio dei 47 Paesi aderenti.
L’epocale decisione rappresenta un passo fondamentale nella cultura del rispetto dei diritti umani, mentre in Italia, a 61 anni dall’adesione alla Convenzione, ci si chiede se ha ancora senso considerarci tra i Paesi civili che garantiscono pari dignità, diritti e tutela a ogni essere umano come stabilisce la Dichiarazione che, recepita dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, è di fatto confluita nel 2004 nella Costituzione dell’Europa di cui facciamo parte.
Ricordiamo che la Dichiarazione universale dei diritti umani (scarica pdf) è un documento composto da 30 articoli sui diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona, firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite.
Riportiamo i primi due significativi articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani: