I gusti sono come il buco del culo: ognuno ha il suo. [cit.]
L’etichetta “Disastri di una blogger imperfetta” nasce per caso, per riflessioni personali di carattere generale, che ho voglia di condividere con i miei followers per far capire loro che cosa significa essere una blogger, le scelte che prendo e l’etica che seguo ogni giorno per il mio lavoro sul mio piccolo angolo di web. Ci tengo a sottolineare che sono solo MIE OPINIONI, che possono essere più o meno condivisibili, ma che spiegano perché sul blog seguo una certa linea. A volte potranno anche essere riflessioni più generali, ma pur sempre legate al mondo dei lit-blog.
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Oggi non era in programma questo post, ne ho un altro in bozza e volevo pubblicare un’altra recensione… in realtà non so se poi effettivamente avrei pubblicato altro, tra lo studio, la preparazione della parmigiana di melanzane, la torta per una festa di compleanno… beh il mio tempo è già scarsissimo ma devo prendere in mano la situazione, certe cose mi mandano completamente in bestia. Scrivere un post sulla mia pagina Facebook (qui per chi se lo fosse perso) non mi è bastato, non per quello che provo in questo momento. Essere una blogger, ti espone ancora di più al giudizio degli altri e devi essere pronto a subire anche gli insulti, ma di certo non posso lasciar correre una cosa del genere. Di certo ho la possibilità di difendere la mia libertà di lettrice.
I pregiudizi sono una brutta bestia, e lo sono ancora di più se sono corredati da insulti, mistificazioni e demagogie spicce e senza senso. Quando si tratta di scegliere un libro penso molto al mio umore e alle mie esigenze. Non ho mai posto limiti alla mia fantasia e al mio modo di essere. Non mi sono mai cristallizzata in preconcetti come i generi e sottogeneri. Tutto l’universo tende all’aumento dell’entropia insita cercando di raggiungere l’equilibrio termodinamico e gli uomini facilmente inclinabili al caos hanno bisogno di CLASSIFICAZIONI, ma perché fermarsi a qualcosa come un’etichetta? Io non l’ho mai fatto.
Un libro è un libro, a prescindere. La letteratura viene a nascere dal genio, senza ombra di dubbio, ma una storia d’impatto, una storia bella, una storia che parli al cuore, si può nascondere anche in un sacchetto dell’immondizia.
Con questo post non ho nessuna intenzione di sminuire i grandi che hanno innalzato canti di impressionante valore all’eternità da Virgilio a Dante, da Shakespeare a Victor Hugo, ma voglio solo sottolineare l’importanza della libertà di scelta che consente a qualsiasi essere umano di leggere qualsiasi tipo di libro senza essere tacciato da un moralismo di bassa lega.
E si la maggior parte delle mie letture cade nelle romance, si tra queste non disdegno i libri di EROTICA, anche quelli a componenti BDSM e non capisco che problema ci sia.
«In principio era il sesso… In principio era il verbo… No, in principio era il sesso.»
Antonio Gramsci
Siamo circondati da riferimenti più o meno espliciti al mondo sessuale, molti luoghi comuni e tabù sono caduti eppure siamo ancora vittime di una cultura chiusa, costruita sulle basi di un puritanesimo di genere, arroccata in convinzioni da medioevo culturale. Una donna certe cose non le deve leggere e di certo non le deve guardare. In una discussione con alcuni miei amici alla mia candida confessione che ho guardato dei porno sono partite delle occhiate semi scandalizzate. No, perché è una roba da uomini. Come se una donna non dovesse avere la voglia di guardare certe cose. Una donna ha certi bisogni tanto quanto un uomo. Io sono sincera, ho più stimoli dalla parola scritta che dalla visuale, preferisco i libri ai film, in qualsiasi contesto.
In questo caso quindi leggere un libro erotico ne fornisce molti di spunti ed è un ottimo modo per rilassarsi. Quando sei lì rilasci davvero tanta tensione ed è un ottimo modo per smettere di pensare. Ad alcuni può dare fastidio leggere di scene molto esplicite, e posso anche capirli. A volte la volgarità a tutti i costi disturba anche me. Ma c’è modo e modo, c’è magia anche in una scena passionale. Essere espliciti non equivale ad essere volgari. Io almeno sono di questa idea.
I libri porno, come li chiama una mia amica, non hanno nulla di sbagliato, certo non nascondono né quale trama complessa né la risposta al perché siamo al mondo, ma di certo non hanno nessun motivo di essere definiti spazzatura. Ognuno ha il diritto di leggere quello che vuole, soprattutto in un periodo in cui la lettura è ai minimi storici. Io incoraggio la lettura di qualsiasi cosa, senza distinzione. Poi certo ognuno ha i suoi gusti, io non sono certo di quelli che ama i gialli ma non giudico chi li legge, come mia madre. Al mondo siamo sei miliardi e ognuno ha il diritto di fare la propria vita. Come Nora, la protagonista della serie erotica di Tiffany Reisz “The Original Sinners” che si difende nel suo diritto di scrivere erotica di fronte a Zaccary, io pure devo difendermi nel mio diritto di leggere anche libri con un contenuto come dire… hot.
Non credo proprio che mi sminuisca come donna o come persona, anzi forse mi dà qualche asso nella manica in certe occasioni… vi posso dire che mi hanno aiutato a “prendere la situazione in mano” in più di una situazione. Ognuno è certamente LIBERO di fare quello che vuole, soprattutto con un passatempo come la lettura, prevalentemente portato avanti in solitaria e che non fa del male a nessuno, anzi… è solo fonte di arricchimento culturale.
Se non si conosce non ci si può permettere di giudicare, se non si è affrontata la lettura di un libro erotico almeno una volta non si possono affrontare certi discorsi, anche perché ci sono libri erotici e libri erotici. Avete mai letto “L’amante di Lady Chatterley” di D.H. Lawrence? Per non parlare di alcune novelle del “Decamerone” di Boccaccio o delle poesie di Catullo… Mi si potrebbe obiettare che non è la stessa cosa… perché? Per il contenuto o per il livello di descrizione esplicita? Alcuni mettono in questa categoria anche libri in cui è appena accennato un incontro sessuale. Altri pensano che siano erotica solo i libri con componenti sadomaso. Non è proprio così. Per definizione (tratta da Wikipedia)
Si intende per letteratura erotica uno scritto che abbia come suo argomento principale la trattazione anche esplicita di temi legati alla sessualità e all’amore fisico, attraverso i quali vengono, non di rado, veicolati contenuti filosofici o spirituali.
Estremamente difficoltoso è il distinguo tra erotismo e pornografia, ma una distinzione, in letteratura, può essere azzardata definendo l’erotismo un percorso di conoscenza, e la pornografia la ripetizione stereotipata di una meccanica. Un’altra differenza è che nell’erotismo non è obbligatoria la descrizione dell’atto sessuale in sé, ma ci si può limitare anche alla tensione che può portare all’atto sessuale medesimo.
« La differenza tra erotismo e pornografia è la differenza tra il sesso celebrativo e quello masturbatorio »
(Herbert Marcuse, da Eros e civiltà)
Allora l’erotica è davvero robaccia o letteratura di quarta categoria? Chi è che ha il diritto di giudicare una lettura sulla base di una scena di sesso? Nessuno, ancora una volta ecco che leggere è un atto di fede nei confronti di una storia che possa regalare qualcosa e nessuno, dico NESSUNO può salire in cattedra e dirmi COSA DEVO PROVARE nei confronti di un libro che amo.