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I disegni di notte....

Da Irvi

Li chiamavo i “Disegni di notte” ,
un po’ per emulare “Guccini “ che aveva scritto le sue “canzoni di notte”un po’ perché in realtà davvero li facevo di notte.Li facevo la notte , con la musica sparata nelle cuffie , la tazza di caffè a fianco e il portacenere pieno.
A quei tempi fumare in camera non mi creava il minimo disagio.
Adesso lo detesto… del resto si cambia .   
Dice. 
Durante i miei disegni di notte ero solita sfogare con le immagini i miei stati d’animo , quello che non riuscivo a descrivere con le parole ,lo facevano i disegni.I disegni di notte .
Capitava molto spesso che le due cose si mischiassero tra di loro.
Il disegno per prendere forza aveva bisogno delle parole, lo scrivere del disegno.Erano due cose che si completavano a vicenda.E’ sempre stato così per me.
L’amore per lo scrivere e per il disegnare son sempre andati a braccetto.
Deve essere per questo che scrivo e disegno sempre e solo con penne nere . 
Posare il lapis e prendere la penna a metà disegno poteva irritarmi...
I disegni di notte....Erano disegni che non mostravo in accademia , 
rimanevano principalmente confinati nell’album in casa, 
troppo personali per essere mostrati.
Troppo ibridi.
Un pò come le pagine di un diario ...
Di recente , 
non solo li ho ritrovati… 
ma mi son ritrovata a disegnare di notte.
Erano quasi 20 anni che non lo facevo. 
Disegnavo comunque, chiaro , ma non la notte , non con gli stessi riti dei miei vent'anni.In queste notti, ho scoperto una cosa...
Certe passioni non si spengono .
Certe cose, se le hai dentro , se son nate con te , si possono addormentare per un po’ ma prima o poi tornano fuori…
E quando tornano sono sfacciate.
Pretendono tanto di quel tempo che non ci si immagina.Io nelle ultime due settimane ho dato loro lo spazio che chiedevano.E ho scoperto una cosa…
Non sono pronta a mollare.
Credevo di esserlo, credevo di aver abbandonato certi miei sogni.
Credevo di aver rinunciato .
La verità è che no.Non ci ho rinunciato.
Non sono pronta a farlo.
E non lo farò.
La mia bestia è sveglia , scalpita …
e questa volta… 
forse non ci riesco a tenerla tranquilla…Sappiatelo. 

Sempre vostra ,e ancora troppo legata alle vecchie passioni...

S. 

Canzone di notte n. 2 di Francesco Guccini  E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire "sono"
o forse perchè è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perchè ancora c'è da bere
e mi riempio il bicchiere..
E l' eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso
a dir "Dove ho mancato, dov'è stato?",
a dir "Dove ho sbagliato?"
Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t'annoi
e tutti i dubbi tuoi...
Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar "normalità",
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!


Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po' stantìo, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite,
poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po' differente...
Ma adesso avete voi il potere,
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere,
purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano "Pensiero"...
Però non siate preoccupati,
noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata...
O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno...
E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell' ipocondria ben nota,
poi... la bottiglia è vuota...


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