L’appuntamento è a Motodays, alla Fiera di Roma, al padiglione 4, stand F20, dal 7 al 10 marzo. Ad attendervi troverete due atleti dotati di un coraggio non comune: Emiliano Malagoli e Matteo Baraldi, che hanno già fatto gare in mezzo ai normodotati pur essendo privi l’uno della gamba destra, sotto il ginocchio, e l’altro del braccio destro, addirittura sopra l’articolazione, entrambi a causa di incidenti stradali. Sembra una follia, ma corrono in pista a 300 all’ora in sella a moto di 1000 e 600 cc.
Da pochi giorni hanno fondato l’Associazione Onlus Di.Di. Diversamente Disabili, con l’obiettivo di fare prevenzione e informazione a favore della sicurezza stradale, e fornire assistenza alle famiglie che si trovano ad affrontare le stesse loro problematiche. In calendario, una serie di iniziative per portare o riportare in sella piloti con problemi agli arti.
«Certo non tutti se la sentiranno di cimentarsi in pista, magari perché non correvano in moto nemmeno prima», spiega il presidente, Emiliano Malagoli. «Ma vogliamo dimostrare anche dopo un grave incidente è possibile tornare a svolgere una vita normale, senza abbandonare la propria passione per le due ruote».
«Tornare in sella è anche una metafora», soggiunge Matteo Baraldi. «Significa tornare in corsa nella vita, senza lasciarsi abbattere. Vogliamo aiutare altri motociclisti disabili a scoprire che l’infortunio o la malattia non li hanno esclusi dal mondo, e che possono fare molte delle cose che facevano prima, in un modo diverso. Noi ce l’abbiamo fatta”.
Lo scorso anno Malagoli e Baraldi hanno fatto equipaggio assieme nella 200 Miglia del Mugello e non sono nemmeno arrivati ultimi nonostante la pioggia. Da lì l’idea di portare a gareggiare altri disabili: si correrà nel Trofeo Bridgestone insieme ai piloti “normali”, nelle categorie Stock 600 e 1000.
Nelle aree esterne di Motodays sarà allestito uno spazio per la Scuola Guida Moto Di.Di., dedicata esclusivamente ai disabili e con moto adattate alle diverse esigenze. Istruttori d’eccezione Emiliano Malagoli e Matteo Baraldi, assieme alla campionessa europea Chiara Valentini. Durante l’anno la Scuola potrà contare anche sulla presenza dell’ex iridato Manuel Poggiali, Sebastiano Zerbo e Roberto Poggi.
I quattro giorni del salone romano costituiscono il debutto della Scuola Guida Di.Di, che accompagnerà anche la Squadra Corse durante le gare della stagione. Il primo appuntamento agonistico del Team Di.Di. è fissato già per il 23 e 24 marzo sul tracciato di Binetto, con una gara riservata esclusivamente a piloti disabili: la prima nel suo genere a livello europeo. Il 21 aprile a Imola, invece, si correrà il primo appuntamento del Trofeo Bridgestone, nel quale Malagoli e Baraldi saranno impegnati contro i piloti normodotati.
Queste le date degli appuntamenti in pista con il Team Di.Di. al Bridgestone Challenge:
- 16 e 17 marzo Test Imola
– 21 aprile Misano
– 9 giugno Imola
– 7 luglio Misano
– 8 settembre Vallelunga
– 6 ottobre Mugello.
Il commento del dottor Claudio Costa, fondatore della Clinica Mobile nel mondiale di MotoGP e Superbike
“Emiliano e Matteo hanno un entusiasmo che contagia. E l’entusiasmo se lo traduciamo dal greco, significa trovare il Dio che è dentro noi stessi – ha detto il dottor Claudio Costa -. Le cose sacre sono quelle in cui esiste una tragedia della vita dalla quale ci si risolleva e si risorge.
Zanardi è il simbolo di questa sacralità: la ferita diventa un modo per poter trascendere in uno stato di felicità che nessuno avrebbe incontrato senza quelle ferite. Non bisogna chiamarli diversamente abili o handicappati: questi piloti che ogni giorno giocano a scacchi con la morte dimostrano che lo stato della felicità si può conquistare proprio laddove esiste una ferita, quindi è messaggio di speranza stupendo. Non dobbiamo tracciare le righe gialle per terra per loro, ma per gli altri, che si sono alienati dal sacro della vita. Loro stanno nelle righe bianche, che sono quelle della bellezza e della meraviglia della vita”.
COME GUIDARE SENZA UN ARTO
Guidare una moto senza un braccio od una gamba richiede naturalmente l’adattamento dei comandi, specifico per ogni situazione. Nel caso di Emiliano Malagoli, amputato della gamba destra sotto il ginocchio, è stato sufficiente spostare al manubrio il comando del freno posteriore, che ora si aziona col pollice sinistro, e inserire sulla pedana destra un perno nel quale si infila lo stivale per impedire che scivoli. Baraldi invece ha spostato sul manubrio sinistro comando del gas, del freno anteriore e del freno posteriore (a pollice); quella che era la pompa del freno posteriore ora aziona la frizione, comandata dal piede destro. La protesi del braccio è fissata al manubrio con due dita “a molla”. Naturalmente però ogni caso va trattato in una maniera diversa, con uno studio a volte complesso per misure e angoli delle protesi.