Parafransando il titolo del noto romanzo epistolare di Goethe, anche il mio “io” sta soffrendo molto in questo periodo.
Quando ho affrontato la nuova avventura del registro on line, ero entusiasta: un nuovo affascinante strumento che sembrava avere tutte le caratteristiche desiderate. Registro flessibile, modificabile, completo, quello di Scuole Toscane era un’ottima scelta anche perché gratuito…sempre però dietro a questa parola, “gratuito”, mi veniva un po’ di allergia: quando si fanno le cose per la scuola, spesso il “fai da te” è legato ad un gran lavoro nascosto, non retribuito, volontario. Certo, si sono evitati prodotti che necessitano di una spesa stimata variabile, fra i 300 e i mille euro circa, all’anno. Ma se si paga…tutto deve funzionare, non si può dire “da questo momento in poi…mi dimentico che ci sei”: l’anno successivo la ditta non viene pagata e ci si orienta altrove…
Pensando quindi, a tutto ciò che di negativo poteva capitare, quando fu fatta la scelta di adottarlo, mi veniva in mente che l’interesse volontario, l’impegno disinteressato, la pazienza dello “staff”, potesse ad un certo punto esaurirsi: e se fosse venuto meno chi più di ogni altro si impegnava nel Registro? Era un rischio da correre? Non osavo neppure sfiorare col pensiero l’idea.
Purtroppo adesso ci siamo: chi si era più impegnato, si è stancato e così niente più aggiornamenti, niente più riparazione di bag, il codice sorgente risulta irraggiungibile … Alla vigilia dei primi pagellini, il Registro on line non è ancora perfettamente funzionante e a nulla e a niente sembra reagire lo “staff”. Cosa fare?
Intanto si continua a riempire il registro on line di assenze, voti e annotazioni. Vedremo in futuro se “il bello addormentato” (alias, lo staff) si risveglierà presto. Lo spero per tutti e anche per me, che impotente, assisto un registro di cui non le chiavi per aprire tutte le porte.
Per ora è tutto, ma vi terrò aggiornati!