Il futuro dello shopping (ma non solo) è nell’aria: Amazon annuncia il servizio di consegna con droni.
Microelicotteri comandati da terra, in grado di portare un piccolo carico, fare una ripresa o sterminare nemici senza rischiare le vite dei soldati. Fantascienza? Neanche. Conquistati dal virtuale, quasi non ci siamo accorti che qualcosa sopra le nostre teste stava cambiando. Così i droni sono diventati prima realtà che fantasia: da un paio di anni a questa parte hanno fatto il loro ingresso prepotente sulle pagine di giornali e magazine, su YouTube. Per l’estensivo utilizzo militare, all’inizio. Ma non solo. Perché lo sviluppo in ambito civile è prepotente e sono sempre più utilizzati per le riprese e il cinema soprattutto. Così, dopo averne sentito tanto parlare (quasi quanto delle fantomatiche stampanti 3D), abbiamo cominciato anche a vederli. Ormai è quasi normale che siano in azione durante gare sportive – come riprendere meglio, del resto, corse come quella nel Minidrome di Red Bull?
Ma i droni sono probabilmente il futuro dei trasporti. La naturale evoluzione del pony express. E quindi era ovvio che Jeff Bezos, che sulla vendita a domicilio ha costruito un impero, non potesse ignorarli ancora a lungo. E così è stato. Il ceo di Amazon ha annunciato che intende usarli per le consegne. Permetteranno di ottenere una riduzione dei tempi a dir poco drastica: basteranno trenta minuti da quando l’ordine viene inviato online. Il programma si chiamerà Prime Air e dovrebbe partire nel giro di quattro anni. Per ora l’unico ostacolo pare essere l’approvazione del FAA (Federal Aviation Administration), l’ente statunitense che si occupa del traffico aereo.