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I dubbi della mente

Creato il 31 maggio 2011 da Emmecarla

Ogni giorno, ci caschi ogni giorno. La mattina ti svegli, speri che niente si insinui in maniera subdola nei tuoi pensieri per arrivare indisturbata alla conclusione della tua giornata, ma è una missione impossibile.

Mentre ti fai la doccia, ascolti la radio o prepari la colazione, “bum” arriva e non se ne va più. Almeno non prima di sfinirti e di metterti mentalmente ko.

Si chiama “pensiero negativo” e, in genere, riguarda noi stessi o quello che abbiamo fatto. Durante la giornata c’è sempre qualcosa che va storto, impossibile il contrario, qualcosa che ci mette in discussione, che ci costringe a non fingere con noi stessi e a raccontarci le cose come stanno, senza troppi complimenti o artifici.

Quindi, in base al pensiero che ci frulla per la testa, cominciano a cadere appigli, a scatenarsi tempeste emotive che staranno lì a tormentarci per ore se non per giornate intere.

Così le nostre gabbie, arredate con le nostre sicurezze fittizie, si sgretolano e le domande non trovano risposte: sono una buona madre? il mio rapporto di coppia mi soddisfa sul serio? ma questo lavoro è quello che voglio fare davvero per tutta la vita? Trovatemi un solo individuo sulla faccia della terra che non si sia fatto, e per milioni di volte, tritare il cervello da queste domande che, purtroppo difficilmente,  troveranno una spiegazione pratica e soddisfacente.

La soluzione a questo burrone emozionale, secondo una rivista che si occupa del benessere del corpo e della mente, sarebbe “staccare la spina”, ovvero smettere di pensare e passare all’azione. Pare, infatti, che ci rimpinziamo di troppi pensieri, che ci lasciamo annientare dai dubbi e dalle insicurezze, mentre sarebbe molto più “sano” passare all’azione. Della serie, anzichè tritarmi le palle interrogandomi sul mio presente/futuro di coppia, meglio una seduta di spinning o un viaggio esotico. Certo, il consiglio non fa una piega, ma io mi chiedo: “Quando la sera rimani da solo con te stesso, (perchè ci sarà pure un’ora della giornata che non sarà infarcita di cose da fare per non pensare), quando il viaggio finisce e devi rientrare a casa (perchè lavorare si DEVE a meno che tu non sia un erede della famiglia reale del Liechtenstein), i conti con te stessa dovrai  sempre farli. Sempre. O no?


Filed under: slanci dell'anima

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