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I due Aerosmith

Creato il 03 maggio 2011 da Diamonddog
Per il sottoscritto ci sono sempre stati due AEROSMITH differenti.I primi sono i discepoli degli Stones, quelli brutti sporchi e cattivi degli anni ’70, quelli che flirtavano con il funk e che suonavano probabilmente il rock and roll più “abrasivo” in circolazione.Quelli della sezione ritmica del dinamicissimo e versatile duo Hamilton/Kramer, quelli della chitarra pre-Slash di Joe Perry (un grandissimo, sempre troppo sottovalutato) e della vocalità rauca e sensuale di Steven “la rana dalla grande bocca” Tyler, l’uomo che quando rideva meno male che aveva le orecchie altrimenti faceva il giro.Poi ci sono gli Aerosmith dell’oscurissimo periodo senza Joe Perry (andato via per seguire un suo progetto, appunto il Joe Perry Project, mai decollato perbene), quelli con Jimmyche ci faccio io qui” Crespo alla chitarra. Una cosa onesta che però personalmente ho difficoltà a considerare come Aerosmith, un pò come i Clash di Cut the Crap, senza Mick Jones.E poi, dopo l’inevitabile scioglimento dovuto alle liti alle separazioni alle droghe e all’alcool (tutto come da copione, fantasia zero), nel 1983 la prevedibile reunion della line up originale che peraltro va avanti ancora tra tira e molla, alti e bassi. Nel 1983, come dicevo, con un disco nuovo di zecca che rappresentava il perfetto ponte tra passato e futuro (“Done with mirrors”, buon livello) che traghettava la band dalle cruditè degli esordi verso l’ipersuccesso planetario di un nuovo big-rock a tutto tondo, pieno di ballatone da classifica scritte dai “mestieranti” del genere (uno su tutti, Desmond Child), molto meno abrasivo di prima lustrini e paillettes un po’ dappertutto e via andare lisci come l’olio verso nuovi e ripetibili eccessi. Se vi dico “Rag Doll” “Dude (looks like a lady)”, “Angel”, “What it takes”, “Crazy”, “Amazing” cosa vi viene in mente se non le prime heavy rotation di MTV e le maxiarene piene di lascive ragazzine ululanti anziché di rocker incazzosi?Io, pur apprezzando qualcosa anche degli Aerosmith ‘80 e ’90 (“Eat the rich”, “Livin' on the edge”, “Janie’s got a gun” per dire), sono sempre stato un fan di quelli della prima ora. Non voglio dire “quelli veri” perché di vero nel rock and roll non c’è proprio una sega, ma almeno di quelli che avevano qualcosa da dire.Album come “Get your wings” e “Toys in the attic” hanno segnato il decennio, e pezzi epocali come “Sweet Emotion”, “Dream on”, “Mama kin”, “Back in the saddle” rappresentano ancora oggi traguardi praticamente irraggiungibili per il 99% delle nuove band che si accingono a suonare il rock and roll. Ci son poi pezzi che hanno inaugurato l’epoca del crossover (“Walk this way” nella original version rappata da Tyler del 1975 e poi nel fragoroso remake con i Run DMC), cover version che non han fatto brutta figura con l’originale anzi hanno aggiunto qualcosa (mi riferisco a “Come together”), ci son cose fatti arrangiamenti e atteggiamenti che hanno ispirato la genesi di gruppi di grandissimo successo come Guns ‘n Roses, Tesla, Black Crowes per dirne solo alcuni. Gruppi che per la maggior parte sono stati spazzati via dal tempo mentre loro sono (tra un acciacco e l’altro) ancora lì. In definitiva il duo Perry/Tyler negli anni ’70 portò avanti senza sfigurare troppo la tradizione del songwriting di coppia alla Page/Plant, alla Jagger/Richards. E merita non solo di essere largamente ricordato ma anche di figurare tra i grandissimi. Almeno per quello che ha fatto in quel decennio.E io vi giro un trittico di canzoni indimenticabili, tiè.Sweet Emotion con il suo incredibile e ipnotico giro di basso, la celeberrima Walk this way e la malinconica (ma non ruffiana) ballad Dream On, qua in struggente versione unplugged.

AEROSMITH - Sweet Emotion - LIVE 2004

Aerosmith - Walk This Way

Aerosmith - Dream On (Live MTV Unplugged) HD

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