domenica 30 giugno 2013
il libro che mi sono portata in viaggio, un dettaglio della mia maglietta comprata il 25 aprile e il castello di grinzane nel mio braccialetto teschiato!!!
Rieccomi a raccontarvi dell'ultimo finesettimana di questo giugno, è domenica mattina, abbiamo fatto tardissimo alla Mekka Chopper dove suonavano i Golden Shower, però abbiamo dormito benissimo, che silenzio da Mammanella, a pochi chilometri da Alba e soprattutto... che colazione colossale! Credo che il dolce alle nocciole che la padrona di casa a preprato per noi e il rotolo (che inizia con un ripieno di marmellata e finisce con uno di golosa crema alle nocciole) resterà negli annali della mia golosaggine! Ma andiamo avanti...(AH! la signora del B&B mi ha regalato anche le nocciole dei suoi noccioleti, tostate da lei e raccolte dal marito!!e ci da una preziosissima dritta: a pochi minuti c'è EATALY, il supermercato di qualità di Luca Montersino e noi... CI PRECIPITIAMO!)La Repubblica partigiana di Alba fu un'entità politicamente autonoma che ebbe esistenza breve (dal 10 ottobre al 2 novembre 1944) ad Alba, nell'Italia settentrionale e che si inserisce nelle cosiddette repubbliche partigiane, di cui la prima fu la Repubblica del Corniolo.La Repubblica fu chiamata così per ricordare quella istituita da Napoleone dal 1796 al 1801 in Piemonte.Sorta come presidio di resistenza locale contro il fascismo durante la seconda guerra mondiale, il 10 ottobre 1944 il 1º Gruppo Divisioni Alpine comandato da Enrico Martini "Mauri", occupa la città in pratica senza combattere. Le Brigate Garibaldi e le Brigate Giustizia e Libertà, si aggregano successivamente e nel momento del contrattacco delle forze nazifasciste partecipano alla battaglia per la difesa, che risultò inutile.
e la persero in duecento il 2 novembre
dell'anno 1944 »(Beppe Fenoglio, I ventitré giorni della città di Alba)
Beppe Fenoglio
da "Il partigiano Johnny"
Mango paese e parco letterario, silenzioso e deserto, inizia a fare caldo, il Monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale e Guerra di Liberazione, il castello di Mango (che è anche un ristorante in cui noi NON andremo per mancanza di fondi, hem!) e il palazzo del Municipio, sventola il tricolore...Iniziamo il percorso...
Le sei erano appena battute al campanile di Mango. Con la testa fra i pugni, Milton sedeva sulla panca di pietra davanti all’osteria.
Beppe Fenoglio
da "Una questione privata"
Entrarono in Mango nel canuto alto mattino (...) Procedettero al cuore del paese, fra grasse, vivide iscrizioni fasciste in vernice nera, incredibilmente ricca e fresca e moderna sui vecchi muri salnitrosi. Qualche donna da una finestra o da un’altana guardò e scansò il loro risguardo con aria di disgrazia.
Deviarono all’osteria, che era stato il loro locale d’ogni giorno, e la sala di rapporto e di udienza di Nord nei buoni tempi, ed aveva ospitato tanti partigiani quanti nessun similare locale sulle colline. Ora il locale appariva violato e saccheggiato, con il piancito profondamente maculato e solcato, come calpestato da uomini armati con tacchi corrosivi, gli scaffali dei vini ghignavano per la rapina delle bottiglie, la vasta e bassa cucina era muta e gelata in quell’ora prossima al mezzogiorno.
Beppe Fenoglio
da "Il partigiano Johnny"
Milton partì di lì e si fermò non prima dell’ arco al principio del paese. Guardò lungo in direzione di Benevello e Roddino. La nebbia si era sollevata dappertutto, in basso non ne restava che qualche francobollo appiccicato sulla fronte nera delle colline. La pioggia cadeva sottile e regolare, senza disturbare minimamente la visibilità. Torse la testa dall’altra parte e guardò in profondo verso Alba. Il cielo sulla città era più cupo che altrove, decisamente violetto, segno di una pioggia molto più violenta.
Beppe Fenoglio
da "Una questione privata"
E poi cammina, cammina per le deserte vie di Mango, tra suggestioni e ricordi di romanzi e racconti letti ci accorgiamo di avere una certa fame, occhiamo una trattoria al centro Sportivo di Mango... Posto molto bello e dove abbiamo mangiato bene, ma andiamo con ordine...
Sulla via del ritorno a casa (che sarà ancora luuunga, incontriamo la casa natale di Cesare Pavese a san Benedetto Belbo (che vergogna: non ho mai letto nulla di Pavese, sob) e un paese col nome del mio nonno..Terzo!
Boschi finalmente! è un castello Rocca Grimalda e una mostra di costumi folkloristici..
Ci fermiamo un po' a Rocca Grimalda, bel paese con una bella terrazza panoramica, un castello (è ristorante e B&B)e una interessante mostra sui costumi di vari carnevali italiani e no, i più interessanti (e inquetanti!) sono quelli sardi e quelli rumeni...Ma ci sono altri due motivi per cui siamo stati contenti di esserci fermati qui: gli anziani (era davvero tanto che non vedevo delle eprsone così anziane) che girottolano per il paese e che siamo stati molto contenti di salutare ricambiati e una frase di Cesare Pavese in cui ritrovo perfettamente il mio significato di paese, anche s epurtroppo il mio si è un po' "spaesato", ma tornarci è sempre bello...Bella vista e... si vede anche l'autostrada, be'..prima o poi dovremmo riprenderla ma intanto ci dirigiamo verso un altro castello (che purtroppo non sono riuscita a fotografare), il castello di Silvano... Arriviamo nel bel mezzo di una festa paesana e scopriamo che il Castello e il parco circostante, un tempo visitabili e messi al servizio della cittadinanza, sono ora inaccessibili al pubblico e super recintati, da quando sono diventati di proprietà di un ex dirigente FIAT. Il bello è che un esponente del PDL locale (ma forse ha sbagliato "partito"?!) ha protestato contro questa proprietà privata, proprio loro che vogliono privatizzare tutto e ce l'hanno tanto col comunismo, be'forse eprchè non sanno neanche cos'è il comunismo!...beata ignoranza!!!e qui finisce la lunga e tediosa cronaca di questo viaggetto nelle Langhe che ci ès ervito davvero per staccare la spina dall'insolito e faticoso tran-tran delle ultime settimane (soprattutto per il mio Lui)e ora....quello che abbiamo comprato da EATALY!!!
..dimenticavo.. le nocciole che mi ha regalato la proprietaria del B&B
il braccialetto che mi hanno regalato alla bancarella dove il mio Lui ha preso una camicia vintage made in Honolulu al MekkaChopper