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I duri della cricca

Creato il 13 ottobre 2012 da Marcar

Abbiamo un parlamento di veri duri.

Il PDL, ferocissimo contro i lavoratori pubblici, li vorrebbe tutti sulla strada, in nome delle esternalizzazioni tanto care a Brunettolo, e soci anche dell'altra sponda, Ichino in testa che deve avere una certa confusione nella cocuzza, tanto da sbagliare schieramento.

E' stato Berlusconi ad inaugurare la stagione dei contratti pubblici bloccati in nome di una austerità esemplare, per esempio quella tanto cara proprio a lui, vero esempio di temperanza, come tutti sanno. Un giorno disse che questi lavoratori devono ringraziare il cielo che ancora hanno (avevano) un posto fisso, dato che vivono sulle spalle di tutti noi. I politici, invece, sono veri, fulgidi, esempi di laboriosità a basso costo. Poco importa se le loro retribuzioni, nelle varie cariche pubbliche, non hanno eguali nel mondo intero.

Ora, il PDL non ha più niente da fare e infatti i suoi elementi di spicco parlano di cambiare nome, presentare liste civiche alle elezioni e amenità del genere: ormai anche i pubblici dipendenti saranno licenziabilissimi e persino l'articolo 18 l'ha fatto fuori la Fornero senza tanti complimenti ed una sola, piccola, lagrimuccia.

Anche l'UDC potrebbe fregarsi le mani a vita: Casini ripeteva da anni che bisognava ridurre le pensioni. Ora, sempre grazie alla Madonna Piangente (che ama tanto i piloti e le macchine colorate), i nostri figli, praticamente, in pensione non andranno mai. 45 anni di contributi sono un miraggio peggio della Lotteria Italia.

Nel PD, a dire il vero, di duri e puri non ce n'è certo bisogno, dato che hanno deciso di seguire zitti zitti Re Giorgio Napolitano mentre nominava il governo Monti e i suoi baldi seguaci.. Costui un tempo difensore della Costituzione, ora dice a gran voce che dobbiamo cedere (ancora) pezzi della sovranità nazionale all'Europa dei banchieri.

Non si capisce bene cosa, poi, ci sia ancora da cedere dato che, con il Trattato di Lisbona (dove, non a caso, c'è la firma di Prodi e D'alema, per l'Italia) abbiamo regalato il Paese alla Germania, con tanto di isole e arcipelaghi. E con noi, tutti gli altri paesi europei, Inghilterra a parte, che si limita ad avere una scarpa negli States, una nel Commonwealth (che comprende 54 stati membri, altro che Europa!), ed una nel Vecchio Continente, rinunciando però all'Euro. Sono Inglesi, hanno tre gambe, ma mica sono scemi!

Ma niente paura, proprio dal PD e dai suoi alleati è difesissima, questa cara moneta, a costo della vita e soprattutto del carovita!

Mentre, infatti, illuminati economisti e veri cervelli della Finanza, ci raccontano quanto è conveniente stare dentro una comunità dove solo uno ha una razione intera della pappa e gli altri si devono accontentare delle briciole (difatti, l'Euro fa 1:1 con il caro, vecchio Marco e le altre monete hanno dovuto accettare un cambio molto meno favorevole), la crisi divora tutta l'Europa che non rientra nei confini germanici, Francia compresa.

Il lavoro manca, siamo in recessione, non abbiamo mai pagato tanto cara la benzina, ma abbiamo una moneta comune. Che culo!

E infatti, il PD non lo dice, ma è sicuro che usciremo dalla crisi quando governeranno loro, dimenticando che proprio loro, insieme al PDL e all'UDC, sostengono Monti fino alla morte. Degli altri, ovviamente, perché, hai voglia a prometterlo, a ridursi lo stipendio, questi duri non ci riescono proprio...

Ed anche quando cercano disperatamente (lo sforzo si è sentito nei quattro angoli della Penisola) di bloccare le retribuzioni dei grandi manager pubblici e di far pagare l'IMU alla Chiesa, purtroppo trovano qualche magistrato che gli dà torto, incurante dei loro buoni propositi.

Di patrimoniale non siparla più, tanto, ci dicono, non risolverebbe il problema: meglio trasformare in reddito le indennità di invalidità e le pensioni di guerra, oltre a spegnere l'illuminazione notturna delel città. Questi sono geni, siamo noi che non li capiamo proprio. Forse non li meritiamo neanche. Potrebbero offendersi e andarsene? Ma no: restano per il nostro bene.

Anche se, tutto sommato, riescono a fare i duri solo con gli studenti, i lavoratori, i disoccupati, gli esodati, e tutti quelli che supplicano un prestito da una banca e non considerano che, grazie all'Europa dove i nostri, durissimi politici ci hanno scaraventato senza lo straccio di una consultazione popolare, le banche hanno l'altissimo, importantissimo compito di aiutarci a indebitarci ancora: la BCE invece di concedere prestiti agevolati agli stati membri che fa? Cede denaro alle banche, che comprano i titoli pubblici dei vari paesi. Risultato: le banche si arricchiscono senza praticamente alcun rischio, gli stati si indebitano e i cittadini pagano la crisi con manovre durissime.

E' un furto con destrezza, anzi, con la legge del più forte a garantirne la riuscita.

Come faremmo senza questa Europa? Come faremmo senza l'Euro? Senza recessione, senza crisi, senza questi veri duri che siedono in Parlamento e che sostengono il governo di uno che ha lavorato per anni in una delle banche più importanti?

Sta a vadere che non abbiamo colto la grande fortuna che abbiamo...


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