Vista la celebrità che, grazie ai nuovi adattamenti, sta riscoprendo Sherlock Holmes mi sembra giusto dedicare un po’ di spazio a questo eroe di cui ho letto praticamente tutte le avventure. Diverse volte mi è capitato di veder eletto il noto film del 1922 di Albert Parker con John Berrymore e Roland Young nei ruoli di Holmes e del Dr. Watson (di cui per altro parlerò prossimamente) come primo adattamento delle storie del celebre Detective di Baker Street. Come avrete intuito siamo molto lontani dalla verità. La primissima comparsa del nome di Sherlock Holmes in un film muto risale ad un corto di appena trenta secondi datato 1900-1903, chiamato Sherlock Holmes Baffled di Arthur Marvin, in cui il nome del detective viene inserito solo per la sua celebrita mentre i veri protagonisti risultano gli effetti speciali, in particolare lo “stop trick“. Nel giro di pochi anni si moltiplicarono in tutto il mondo le pellicole dedicate all’astuto investigatore, con esempi che svariano dall’Italia fino alla Danimarca, ma di cui conosciamo, per la maggiorparte dei casi, solamente il nome o il cast. Bisogna aspettare il 1912 per avere la prima trasposizione autorizzata delle avventure di Sherlock Holmes, il tutto ovviamente sotto la supervisione di Conan Doyle in persona. La Eclair riuscì infatti a strappare, dopo un primo “Les aventures de Sherlock Holmes” di Victorin Jasset (1911), un accordo con il padre del detective per produrre una serie in coproduzione con la Gran Bretagna. Ne uscirono questi otto episodi con Georges Tréville nel ruolo di Sherlock Holmes:
1. The Speckled Band (La banda maculata)
2. The Silver Blaze (Barbaglio d’argento)
3. The Beryl Coronet (Il diadema di berilli)
4. The Musgrave Ritual (Il rituale dei Musgrave)
5. The Reigate Squires (L’enigma di Reigate)
6. The Stolen Papers (I documenti rubati)
7. The Mystery of Boscombe Valey (Il mistero di Boscombe Valley)
8. The Copper Beeches (I faggi rossi)
Solo l’ottava e ultima avventura è riuscita a sopravvivere e risulta sicuramente utile per capire la portata di questo progetto.
The Copper Beeches, avventura presente nella celebre raccolta “le avventure di Sherlock Holmes“, viene presentata al pubblico del cinema muto ripulita e depurata pur mantenendo al suo interno gli elementi cardine della vicenda stessa. La depurazione prevede la sostanziale eliminazione anche di un personaggio insostituibile come il Dr. Watson, fatto che appare quanto mai strano considerando la supervisione dello stesso Conan Doyle.
Mr. Rucastle scopre che sua figlia ha intenzione di scappare di casa con il suo fidanzato. Per evitarlo la rinchiude in una stanza segreta. Poco dopo ingaggia Violet Hunter come badante. Questa si rivolge a Sherlock Holmes (Georges Tréville) quando riceve la strana richiesta di tagliarsi i capelli in cambio di un aumento di stipendio. Sotto la spinta dell’investigatore accetta di tagliare la sua chioma, mentre questi inizia la sua indagine. Sherlock Holmes, userà tutto il suo intuito per risolvere anche questo caso…
Nonostante la netta modifica dello svolgimento i temi cari all’autore, come quello della conservazione dell’apparenza da parte di una famiglia altolocata in una situazione che di normale non ha assolutamente niente, vengono sostanzialmente rispettati. Anche il finale risulta sostanzialmente modificato rispetto al racconto pur se ne viene mantenuto il senso di fondo. Nel complesso mi sento di bocciare questa pellicola. A causa della sostanziale mancanza di didascalie, infatti, le celebri deduzioni del detective non possono essere seguite, e la scelta di ricorrere alla gestualità risulta poco convicente. L’assenza di questo elemento tanto essenziale per gli amanti di Holmes contribuisce ad abbassare notevolmente il valore di questa trasposizione. Nel complesso possiamo dire che Georges Tréville si dimostra comunque un discreto Sherlock Holmes.
Questa avventura è stata pubblicata nel DVD ”The Adventures of Sherlock Holmes (1912-1921)” assieme a tre episodi tratti dalla serie del 1921 prodotta dalla Stoll Pictures Produtions con regia di Maurice Elvey, con Eille Norwood nel ruolo di Sherlock Holmes e Hurbert Willis in quella di Watson. Anche qui risultano purtropo perduti numerosi capitoli. Davvero un peccato visto che Conan Doyle sembrò mostare una certa predilezione per lo Sherlock Holmes di Norwood.