Magazine Cultura

I figli della “vecchia generazione”.

Creato il 22 luglio 2011 da Clarinettem

I figli della “vecchia generazione”.

Prima pagina del Corriere della Sera On-line di oggi, titolone: Video con la compagne di classe, il mercato proibito su Internet.

Smaltita la prima reazione del tipo: “MA VA?!?!?! Ma pensa te, che scoop il Corriere! ‘spetta che lo faccio presente a quelli del Pulitzer!” ho iniziato a pensarci su. E ad innervosirmi alquanto.
Perché personalmente non condivido quello che fanno i ragazzini in questione. Anzi. In un primissimo momento è venuto anche a me da dire “ah, queste nuove generazioni! Dove andremo a finire?”
La prima, acida e istintiva reazione, è quasi sempre questa, bando alle ipocrisie. Il vecchio, il nostro stile è perfetto. Il nuovo fa schifo. Punto. Fine della discussione (che poi io di anni ne ho 24, intendiamoci, non è che sia proprio lontanissima da questa fantomatica nuova generazione – echioseràdireilcontrariodovràvederselaconmeperchéiosonoccciofane).
Poi, però, se si ha un minimo di cervello, si comincia a riflettere.

Perché i ragazzini si comportano così?
Se li sono inventati questi comportamenti? Vengono istintivi? O forse sono il prodotto di quello che li circonda, dell’ambiente in cui vivono, dell’educazione che ricevono?
La conferma ce l’hai se accendi la tv. A qualsiasi orario. E non parlo solo delle pubblicità, no no. Mai provato a sintonizzarvi su Italia 1 verso le 12.30? C’è Studio Aperto. I primi dieci minuti, di solito e se davvero non possono farne a meno, li dedicano a Yara, Sarah Scazzi, Melania e così via. O a buttar fango sui giovani sovversivi di sinistra che usano un terribile strumento demoniaco chiamato Twitter per lanciare invettive violente contro un certo povero martire di nostra conoscenza. Gli ulteriori venti minuti sono dedicati a servizi acculturatissimi come “Studi scientifici hanno dimostrato che le donne col seno rifatto e le labbra carnose piacciono di più agli uomini” (giuro che il servizio esiste veramente; forse il titolo è diverso, ma la sostanza è questa) o “Guarda la velina, che l’han beccata a prendere il sole tutta ignuda!” oppure, ancora, “Ecco a voi, in anteprima, gli scatti del nuovo calendario super sexy di Tizia!“.
Con tutte le immagini, naturalmente.

Alle 12.30.

Poi esci di casa. Toh, guarda che bella gnocca sul cartellone pubblicitario!
Leggi il giornale: chissà chi sarà rimasto coinvolto nell’ultimo scandalo politico a sfondo sessuale! Andiamo a vedere! O, guarda questa qui! E’ diventata Ministro/Consigliere/Pezzo grosso di un’azienda perché l’ha data via. Ed è stato beccato un video su You Tube in cui…

E allora mi fanno ridere i giornalisti che demonizzano (o trattano da deficienti) questi giovincelli depravati. E mi fa ridere chi commenta inneggiando a una vecchia generazione perfetta e idilliaca in cui nessuno si sarebbe mai sognato di comportarsi in questo modo scandaloso. Perché questi giovani d’oggi, insomma, bisognerebbe mandarli nei campi militari! E le ragazze a far da infermiere nelle case di riposo! (Commento reale all’articolo di cui sopra).

E proprio a queste generazioni così morigerate pongo la mia domanda: ma l’Italia, anzi, il mondo così com’è oggi, chi l’ha creato? Chi l’ha creata questa società basata sulla (s)mercificazione del corpo femminile?
L’ha creata il ragazzino di 15 anni che oggi considera le compagne di classe come oggetti? La ragazzina che vende il suo corpo per le ricariche telefoniche perché “tanto è normale e oggi si fa così”? Si sono educati da soli questi terribili giovani? Non hanno, forse, preso esempio da chi avrebbe dovuto educarli?
E allora di chi è la colpa? Dei ragazzini che si sono rimbambiti e non sanno più rispettare i genitori e le loro regole o, magari eh, dei genitori che non sanno trasmettere buoni valori ai figli? Oppure dei genitori dei genitori (scusate la ripetizione) che non hanno saputo insegnare a questi ultimi a fare il loro mestiere?

Perché va bene il conflitto generazionale, ma ora un po’ si esagera.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :