foto Loretta Campomaggi
Ieri mattina si chiacchierava con Celine, Maria Rita e Giovanna; eravamo tutti al Parco Ruffini ad accompagnare i nostri bimbi della Materna alla festa di chiusura dell’attività – laboratorio “Lasciateci giocare in pace”.Francesco aveva da poco concluso uno dei suoi pianterelli “voglio mamma”; proprio no, la confusione e il modificare le abitudini non fanno per lui. Come dargli torto. Non è cosa da poco raggiungere le maestre al parco dove si gioca con mamma e papà anziché a scuola!Ad ogni modo, inizio a raccontare cose e me ne vengono in mente altre. La maggior parte delle volte, e non lo ho mai detto a nessuno, ho la sensazione di essere talmente confusa e di avere le idee così poco chiare da non riuscire a parlare.I figli non sono tutti uguali; così come non sono uguali le persone.Sono cresciuta con due genitori che ci hanno messo tutto quello che potevano, come quasi tutti; per molto tempo la loro ingenua modalità per fare bene nell’educare e nel fare scelte è stata l’equità: una cosa a lei e la stessa cosa a te! Una decisione per lei vale nello stesso modo anche per te.Questa è stata una delle modalità di babbo e mamma per non far mancare nulla a nessuno...Però, col cavolo! I figli sono differenti e quello che è buono per uno non lo è per l’altro…Si complicano parecchie questioni nell’immediato ma sulle lunghe distanze invece si semplificano.Per una volta la tanto da me nominata “contemporaneità” tipica delle vita dei gemelli ha un risvolto positivo: non si corre il rischio di far fare al figlio minore quello che si è fatto col figlio maggiore. E io son sorella minore.Sono tutte parole e riflessioni per fare in modo che i nostri figli siano sereni (il più possibile)… E se poi, nonostante le fatiche e l’impegno e le attenzioni, qualche errore scappa, anche loro se la caveranno come abbiamo fatto tutti (noi) fortunati che ci troviamo qui a confrontarci ed emozionarci… E se mi trovo qui a confrontarmi ed emozionarmi è anche grazie ai miei genitori.