Nonostante il marchio registico sia di uno degli autori più importanti degli ultimi 30 anni, il film è stato altamente snobbato in Italia e dimostra ancora una volta (vedi Redacted di Brian De Palma) come la distribuzione italiana sia malsana nei confronti delle pellicole d’autore.
Claire ed Eleanor, vivono nel nostro mondo da più di duecento anni. Sono infatti due revenant, creature né vive né morte, vampiri la cui vita è una fuga continua dalla Fratellanza, un ordine segreto di loro simili, che ha lo scopo di eliminarle, in quanto Claire ha infranto una delle leggi sacre della millenaria organizzazione. Eleanor però, eterna sedicenne da più di due secoli, è stanca di scappare dal mondo e di dover mentire a chiunque e dopo un’esistenza trascorsa quasi interamente nella solitudine, decide di aprirsi con Frank, un ragazzo giovane e impacciato ammalato di emofilia. Nel frattempo Claire decide di aprire un bordello, ma entrambe le donne sono ignare che i loro inseguitori siano sempre più vicini.
Basato sulla pièce teatrale A Vampire Story di Moira Buffini, autrice anche della sceneggiatura, Byzantium ricorda per molti versi il precedente titolo vampiresco di Jordan, proponendosi non come un horror ma bensì come un intenso drama di derivazione fantastica in cui l’autore irlandese torna alle atmosfere malinconiche e cupe che sono maggiormente nelle sue corde. Una storia ricca di sviluppi emozionali, in cui il passato delle due protagoniste ci viene raccontato tramite diversi flashback, e riesce a tenere con il fiato sospeso sino all’epilogo, riuscendo a condensare in poco meno di due ore diversi spunti di riflessione. Pur non rinunciando ad alcune scene forti, ma mai gratuite, che non deluderanno gli amanti della violenza ragionata, il film è più un riflesso interiore dell’animo delle due donne, racchiuse per sempre in un corpo incapace di invecchiare e destinate a vivere per l’eternità, sempre in una continua fuga dai loro nemici.
Registicamente Jordan si conferma nuovamente un esteta dell’immagine, creando scorci evocativi (soprattutto nelle allucinazioni / dejavu della giovane Eleanor) e rappresentando con eleganza soprattutto le sequenze ambientate nel passato, un passato non tenero in cui le donne spesso venivano sfruttate e umiliate, come il destino che è toccato a Claire. Gli uomini in questa storia sono per lo più accessori, le vere protagoniste sono le due donne vampiro messe alle strette da un mondo spietato, quasi a sottolineare come l’emancipazione sessuale non risparmi neanche gli esseri soprannaturali.
L’operazione sarebbe sicuramente meno riuscita senza la presenza di due attrici all’altezza, e se Gemma Anderton oltre che incredibilmente sexy qui dimostra anche una convincente maturità attoriale, è da incorniciare la prova di una sempre più brava Saoirse Ronan, la cui bellezza particolare e magnetica è perfetta per il ruolo.
Neil Jordan torna, a quasi vent’anni di distanza, a parlarci di vampiri. Dopo il classico Intervista col vampiro, tratto dal romanzo di Ann Rice, il regista irlandese ha avuto una carriera altalenante, sfornando grandi film come Michael Collins e Breakfast on Pluto ma anche titoli meno memorabili, seppur sempre sulla soglia della decenza, come Il buio nell’anima e Ondine – Il segreto del mare. Dato di fatto innegabile è comunque che nessuna di queste pellicole abbia mai raggiunto l’immaginario collettivo come l’opera con protagonisti Tom Cruise e Brad Pitt.
Ribalta che sarebbe potuta tornare grazie a questo suo ultimo lavoro. Nonostante atteso da tempo questo Byzantium che vede protagoniste due attrici di primo piano come Saoirse Ronan (Amabili resti, The host) e Gemma Anderton (Prince of Persia) è stato altamente snobbato dalla distribuzione internazionale. Il film è uscito in numero limitato di copie in poche parti del mondo e quello che doveva essere un grande ritorno per il regista è risultato un passaggio in sordina.
Ovviamente come spesso accade in Italia la pellicola non a mai visto il buio della sala.
In tutta questa storia, un lieto fine però c’è!!! Infatti è notizia di qualche giorno fa che una casa di distribuzione indipendente ne ha acquistato i diritti e lo editerà direct to video dal prossimo tre luglio. Non cambia il fatto che molti film dovrebbero avere la possibilità di essere passati al cinema ma, in quest’epoca in cui o sei un blockbuster o non meriti niente, poterlo visionare finalmente anche da noi con una distribuzione come si deve è sempre una vittoria…seppur piccola.
Per tutti coloro che non vorranno attendere fino a luglio, dovranno arrangiarsi cercando in rete i vari siti del circuito underground in cui si può trovare in streaming sottotitolato.
FABIO BUCCOLINI