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I film dimenticati. “Il mistero del bosco” un piccolo gioiello di Lucky McKee

Creato il 14 marzo 2015 da Fabio Buccolini

Mckee continua le proprie incursioni nel genere horror e ci regala un prodotto, sicuramente sconosciuto ai più, che omaggia a tutto tondo Dario Argento.
Il mistero del bosco

Perdere tempo a sottolineare l’impronta lasciata dall’inquietante Dario Argento nella cultura cinematografica è inutile. Senza il delirio stregonesco di “Suspiria”, infatti, lo sceneggiatore David Ross non avrebbe mai avuto modo di costruire lo script de “Il mistero del bosco.
La trama della pellicola riprende molto da “Suspiria”: La Falburn Academy è una prestigiosa scuola femminile nascosta nel cuore della foresta. La nuova studentessa, Heather Fasulo, è molto diversa delle altre: sente delle voci e ha delle terrificanti visioni. Quando le sue compagne cominciano a sparire, Heather capisce che a Falburn niente è come sembra e che la lezione più importante della scuola è una sola: nessuno sfugge al bosco.
Come possiamo vedere, è palese che la maggior parte della pellicola è biologicamente costruita come un grande omaggio/citazione ad Argento: dal collegio only for girls sperduto nei boschi alle tre streghe danzanti , passando ovviamente per la protagonista furbetta e socialmente disadattata.
“Il mistero del bosco” percorre infatti sentieri sicuri, nei quali un horror elegante è sempre in agguato, armato di scelte narrative che lo distanziano quel tanto che basta dal caposaldo argentiano.
Buon lavoro di script e una certa attenzione ai particolari. Attenzione riscontrabile anche in coloriti passaggi di trama che dimostrano come la struttura portante del film sia solida e che, nonostante la palese derivazione, possa anche rilevarsi accattivante.
In “Il mistero del bosco” c’è una totale devozione a un’atmosfera oscura e opprimente, impreziosita da un’ambientazione (gli anni ’60) e relativo tema portante genuinamente sinistri.
Su tutto gigioneggia McKee: la sua regia è precisa, attenta e visionaria, e, complice un efficace lavoro di taglia e cuci in sala di montaggio, ci regala almeno un paio di scene di indimenticabile bellezza. Il regista filma angosce e turbamenti con gradita personalità e grande impatto visivo.
Non siamo di fronte a un film privo di errori che rimarrà negli annali del cinema, ma è un buon prodotto che stupisce anche per una certa originalità.
E’ un buon film, con alcune scene da brivido e un’atmosfera sicuramente di grande suggestione; per alcuni versi verrebbe quasi da paragonarlo a “Suspiria”, con cui si nota una certa somiglianza a livello di contenuti, ma naturalmente il confronto con il capolavoro di Dario Argento è qualitativamente inappropriato. La prima parte della narrazione può risultare un pò lenta, ma poi il film riesce a “prendere quota”, malgrado non ci sia una presenza eccessiva di splatter se non qualche scena gore nel finale.
In conclusione, “Il Mistero del Bosco” può risultare non molto originale nella trama, a volte anche prevedibile, ma è sicuramente un film che si lascia guardare e che fa’ trascorrere il tempo velocemente durante la sua visione senza annoiare mai lo spettatore.
Un film consigliato a tutti gli amanti dell’horror ma specialmente a coloro che amano il grande regista italiano.
Assolutamente da vedere.

FABIO BUCCOLINI



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