Sobria e minimale dal punto di vista dello spettacolo puro, ma densa di emozioni per quanto riguarda i contenuti. Sinteticamente, potrebbe essere così riassunta l’85^ edizione della cerimonia degli Oscar tenuta, come consuetudine degli ultimi anni, al Dolby Theatre di Los Angeles. Dopo le (molte) indiscrezioni trapelate alla vigilia, sembrava scontato che il plurinominato Lincoln (12 nomination) dovesse fare incetta di premi: bene, così non è stato. Le sorprese non sono mancate.
Tra i nove candidati, alla fine, come miglior film l’ha spuntata la ricostruzione “politically correct” di Ben Affleck sulla crisi degli ostaggi americani a Teheran dopo la rivoluzione iraniana del 1979: Argo miglior film, la cui vittoria è stata annunciata da Michelle Obama in collegamento video (registrato, ovviamente) dalla Casa Bianca.
A sorpresa, l’Oscar per la migliore regia è andato ad Ang Lee per la fiaba spirituale Vita di Pi, che è riuscito a battere l’agguerrita concorrenza di Steven Spielberg.
Migliore attore protagonista il già due volte premio Oscar Daniel Day-Lewis che, nella sua magistrale (seppur accademica) interpretazione del sedicesimo Presidente degli Stati Uniti ha messo tutti d’accordo. Dopo questo riconoscimento, l’attore britannico diventa il primo ad aver conseguito tre premi Oscar come migliore attore protagonista.
Il premio come migliore attrice protagonista è andato, come previsto, a Jennifer Lawrence per la convincente interpretazione mostrata ne Il lato positivo – Silver Linings Playbook (dal 7 marzo in sala). La Lawrence, dopo la nomination del 2011 per Un gelido inverno, riesce ad ottenere così l’ambita statuetta.
Migliore attore non protagonista Christoph Waltz per la memorabile interpretazione sfoggiata in Django Unchained. L’attore austriaco bissa così il successo ottenuto nel 2010 all’interno della stessa categoria, quando fu premiato per il ruolo di Hans Landa in Bastardi senza gloria, sempre di Quentin Tarantino. Il favorito sembrava essere Tommy Lee Jones per Lincoln.
Anne Hathaway, dopo il Golden Globe, si è meritatamente aggiudicata anche il premio Oscar come migliore attrice non protagonista per aver interpretato per 18 intensi minuti l’inquieta Fantine nel musical Les Misérables.
Il premio Oscar alla migliore sceneggiatura originale è andato a Quentin Tarantino per lo script di Django Unchained. Il talentuoso regista di Knoxville bissa così il successo ottenuto 18 anni fa, nella stessa categoria, per Pulp Fiction. Chris Terrio, sceneggiatore di Argo, si è invece aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura non originale. Altra importante categoria in cui il quotatissimo Lincoln è rimasto a bocca asciutta.
Senza destare stupore, lo splendido Amour (Austria) di Michael Haneke si è aggiudicato l’Oscar come miglior film straniero. In questa categoria, francamente, non c’era storia.
Il premio come miglior film d’animazione è andato al titolo più conformista e meno originale, ovvero Ribelle – The Brave, già vincitore del Golden Globe. Il film meno originale della Disney Pixar ottiene così un riconoscimento che, sinceramente, avremmo preferito fosse andato a Frankenweenie, gioiellino in stop-motion di Tim Burton.
Per quanto riguarda i premi “tecnici”, non tutte le previsioni sono state rispettate.
Decisamente inaspettato il premio Oscar alla migliore fotografia a Claudio Miranda per Vita di Pi, che è riuscito a scalzare i più quotati veterani Roger Deakins (Skyfall), Janusz Kaminski (Lincoln) e Robert Richardson (Django Unchained).
Rick Carter e Jim Erickson si sono aggiudicato il premio per la migliore scenografia per Lincoln, quando in questa categoria sembravano favorite le ricostruzioni storiche fornite da Anna Karenina e Les Misérables.
Migliore montaggio a William Goldenberg per Argo, ma era nominato anche per Zero Dark Thirty.
Il premio per la migliore colonna sonora è stato assegnato, a sorpresa, a Mychael Danna per lo score di Vita di Pi, che ha avuto la meglio sul sempreverde John Williams (Lincoln), su Thomas Newman (che avrebbe meritato il premio per le musiche di Skyfall), sul talentuoso Alexandre Desplat (Argo) e, purtroppo, sul nostro Dario Marianelli (Anna Karenina), rimasto a bocca asciutta.
Adele e Paul Epworth si sono meritatamente aggiudicati l’Oscar per la migliore canzone con Skyfall.
Assolutamente meritato il premio ottenuto da Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer e Donald R. Elliott per gli effetti speciali di Vita di Pi.
I premi Oscar per il migliore sonoro e quello per il migliore trucco sono andati a Les Misérables, mentre quello per il migliore montaggio sonoro a Skyfall e Zero Dark Thirty parimerito.
Anna Karenina deve accontentarsi della sola statuetta per i migliori costumi (Jacqueline Durran).
L’Oscar al migliore documentario è andato a Searching for Sugar Man di Malik Bendjelloul e Simon Chinn. Migliore cortometraggio documentario, invece, Inocente di Sean Fine e Andrea Nix Fine. Migliore cortometraggio Curfew di Shawn Christensen. Migliore cortometraggio di animazione Paperman di John Kahrs.
Riassumendo:
- Vita di Pi: 4 Oscar (regia, fotografia, colonna sonora, effetti speciali).
- Les Misérables: 3 Oscar (attrice non protagonista, trucco, sonoro).
- Argo: 3 Oscar (film, sceneggiatura non originale, montaggio).
- Django Unchained: 2 Oscar (attore non protagonista, sceneggiatura originale).
- Lincoln: 2 Oscar (attore protagonista, scenografia).
- Skyfall: 2 Oscar (canzone, montaggio sonoro).
- Il lato positivo – Silver Linings Playbook: 1 Oscar (attrice protagonista).
- Amour: 1 Oscar (film straniero).
- Zero Dark Thirty: 1 Oscar (montaggio sonoro).
- Anna Karenina: 1 Oscar (costumi).
La cerimonia, presentata con garbo e personalità da Seth MacFarlane (autore, tra l’altro, delle geniali serie animate I Griffin, American Dad! e The Cleveland Show), ha voluto celebrare la musica nel cinema. Tra i momenti più emozionanti della lunga serata, vanno sicuramente ricordate le esibizioni di Shirley Bassey che, per rendere omaggio ai 50 anni di James Bond, ha cantato la celeberrima Goldfinger, e quella di Barbra Streisand, impegnata a cantare, con la consueta classe, il motivo premio Oscar The Way We Were per ricordare Marvin Hamlisch scomparso lo scorso anno. Notevole anche la performance di Adele, visibilmente emozionata, che ha cantato per la prima volta dal vivo il brano Skyfall.
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