Diretto da Rob Zombie, fondatore del gruppo metal White Zombie e divenuto regista di culto tra gli appassionati del genere horror grazie a film come Lords of Salem, sua ultima opera, La casa del diavolo è il seguito de La casa dei 1000 corpi (2003) e continua a narrare le vicende della famiglia Firefly (Papà Spaulding [Sid Haig], Mamma Firefly [Leslie Easterbrook] e i figli Rufus [Tyler Mane], Otis [Bill Moseley] e Baby [Sheri Moon Zombie], braccati dalla polizia decisa a punirli per gli efferati crimini commessi.
Dopo la cattura di Mamma Firefly e l’uccisione di Rufus, i sopravvissuti iniziano una delirante fuga, inseguiti con feroce determinazione dallo sceriffo Wydell (William Forsythe). Finirà male. Più maturo rispetto al primo capitolo, La casa del diavolo riesce ad essere narrativamente coeso e a costruire personaggi a tutto tondo che rimangono scolpiti nella memoria (epocale il cristologico Otis), oltre ad essere un omaggio del cinema anni ’70 alla Tobe Hooper. Al virtuosismo stilistico e al citazionismo si aggiungono un’anarchia sfrenata e dissacrante veicolata dai protagonisti (ribelli che tentano di sconfiggere un mondo sbagliato) e un’ironia irresistibile che aumenta la bestialità delle stragi. Il confine tra Bene e Male non è mai stato così labile. Memorabile la sequenza finale.
Per appassionati e non solo.
Da vedere.