Domenica 21/4/13, ore 23.20, RAI MOVIE
Conosciuto in Italia per l’originale thriller Sulle mie labbra (2001), Jacques Audiard, regista francese apprezzatissimo nei festival europei, con Il profeta realizza il suo capolavoro più intransigente, prima di strizzare l’occhio al pubblico con Un sapore di ruggine e ossa (2012).
Presentato in concorso a Cannes, il film narra la prigionia del giovane arabo-francese Malik, dall'ingresso in carcere, appena maggiorenne, all'uscita sei anni più tardi, che lo vedrà completamente trasformato. Viene a contatto con il feroce boss César Luciani. L’incontro lo segnerà per sempre, dentro e fuori al carcere. Impara a leggere, a scrivere, a uccidere. Complesso, violento, durissimo, Il profeta è un’opera respingente con cui non è facile empatizzare. L’ambientazione rigorosa e asettica del carcere è squarciata da lampi di inusitata efferatezza, alternati a premonizioni oniriche. La rappresentazione delle condizioni di vita nell’ambiente carcerario, si intreccia con problematiche economiche e politiche, elevandosi così a una denuncia strutturata che va ben oltre a un semplice j’accuse. Film carcerario in cui, come da tradizione, i suoni contano anche più delle immagini. Da ascoltare, oltre che da vedere, come tutte le pellicole di Audiard. Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes, 9 premi César, nominato come miglior film straniero.
Durissimo.