APOLITICAL ROMANCE di Hsieh Chun-yi
Scritto da Matteo Soi
Una ragazza di reca a Taiwan per trovare il primo amore di sua nonna. Si fa aiutare nella ricerca da un ragazzo del luogo e, nonostante gli attriti iniziali dovuti alle differenze culturali, tra loro nasce lentamente qualcosa. Messa così la commedia romantica made in Taiwan non sembra particolarmente promettente, anzi, difficilmente si può pensare a qualcosa di più ordinario e scontato. Eppure il giovane regista (esordiente) e sceneggiatore Hsieh Chun-yi, riesce nell' intento di dare alla storia dei suoi personaggi un' impronta politica sulla quale si basano i divertenti battibecchi tra lui e lei ma, in senso più generale, un' idea generale su ciò che divide Cina e Taiwan. Naturalmente però sempre di commedia romantica si tratta, con tutti i pro ed i contro del caso, ma per fortuna si evita qualsiasi forzato sentimentalismo e smancerie tipiche del genere, senza che questa mancanza renda meno esplicito il legame che si instaura tra i due. E chi l' ha detto che i baci sono necessari?
Voto: 2,5/4
AN INACCURATE MEMOIR di Yang Shupeng
Scritto da Matteo Soi
An Inaccurate Memoire è, come dice in maniera abbastanza esplicita già il titolo, una cronaca inesatta, narrata da uno dei protagonisti, delle gesta di una banda di ladri in Cina durante l' occupazione giapponese. La loro indifferenza verso la situazione politica del Paese cambia quando si unisce a loro un militante anti-giapponese che li convince a prendere parte attiva nella lotta contro gli invasori. Argomento sentito quello trattato nel film di Yang Shupeng ma, probabilmente per evitare problemi di obiettività, si sposta piuttosto l' attenzione sulla presa di coscienza dei protagonisti che sul particolare contesto storico. Si respirano atmosfere western in An Inaccurate Memoir anche se i toni generali spesso si inclinano verso la commedia con virate all' action troppo sporadiche per poterne fare segno riconoscibile di un film in bilico tra registri diversi, che pare trascinarsi piuttosto che andare spedito per la sua strada. C'è da dire però che il regista cinese sembra sapere il fatto suo quando si tratta di stare dietro la macchina da presa e ce lo dimostra in un paio di piano sequenza davvero notevoli.
Voto: 2/4
LONG WEEKEND di Taweewat Wantha
Scritto da Matteo Soi
Un gruppo di ragazzi parte per un weekend da passare in una casa isolata in una piccola isola ricoperta di vegetazione. Si unisce, a sorpresa, Thongsook un giovane con qualche ritardo mentale che gli altri ragazzi decidono, per scherzo, di rinchiudere in un tempio dove, anni addietro gli abitanti del luogo offrivano animali in sacrificavano ad un entità conosciuta come il fantasma divoratore. Se a questo aggiungiamo che il venerdì 13 cade esattamente in quel week end, si può capire molto facilmente dove vada a parare il film di Wantha, fulgido esempio dell' horror thailandese, costruito soprattutto sugli effetti sonori e visivi piuttosto che su di una sceneggiatura i cui sviluppi appaiono piuttosto intuibili e telefonati. C'è da dire però che qualche bel colpo lo assesta e pure qualche spavento arriva quando non te lo aspetti. Si cita un po' di tutto (da Venerdì 13 a L' Esorcista) e non ci si risparmia nemmeno qualche frecciatina ironica ai più riciclati clichè del genere. Già visto, già sentito ma divertente.
Voto: 2,5/4
THE STRANGERS di Lawrence Fajardo TIKTIK: THE ASWANG CHRONICLES di Erik Matti
Scritto da Simone Soranna
Oggi sono stati presentati 2 film che hanno diverse cose in comune. Innanzitutto il paese di origine e l’anno di produzione (entrambi sono prodotti girati nelle Filippine lungo il corso del 2012) ma poi anche lo stile e la cornice. The strangers racconta di un’avventura in cui incappa una famiglia, dopo essersi smarrita in un bosco dove creature mostruose chiamate aswang creeranno non pochi problemi. Il regista Lawrence Fajardo prova a mettersi in gioco con questo genere di pellicole che nelle Filippine vanno per la maggiore, senza però avere il coraggio e l’accortezza di capire che tutto ciò non rientra nelle sue corde. Il film prende il via gettando le basi per affrontare tematiche importanti quali la famiglia, il rapporto tra genitori e figli, la vendetta, ecc…poi però si tinge di nero, cambia obiettivi puntando alle urla (assolutamente nulle) dello spettatore e incorniciando il tutto in sparatorie ed effetti speciali poco convincenti e ardui da digerire.
Questa stessa atmosfera è ricostruita anche in Tiktik: the aswang chronicles, secondo film filippino della giornata. Anche per questo lavoro, firmato da Erik Matti, al centro di tutta la storia troviamo un piccolo nucleo familiare che dovrà affrontare orde di feroci aswang. Il risultato è altrettanto deludente, ci si diverte poco e dopo 15 minuti le novità grafiche e narrative si sono già esaurite. Però il film di Matti si lascia apprezzare un pelo di più per la sua capacità di non prendersi (quasi) mai sul serio, a cominciare dalle situazioni davvero irrealistiche ma create appositamente per strappare un sorriso, alla grafica da video games quasi amatoriale.
Voto The Strangers: 1/4
Voto Tiktik-The Aswang Chronicles: 1,5/4
THE FLOATING CASTLE di Higuchi Shinji e Inudo Isshin
Scritto da Simone Soranna
Film giapponese che racconta di una guerra davvero accaduta nel 1590 quando una piccola fortezza di 3 mila abitanti fece resistenza ad un assedio organizzato da un esercito che contava 20 mila soldati. La coppia di registi che lavora al progetto (Higuchi Shinji e Inudo Isshin) prova e rievocare, attraverso immagini e personaggi, i grandi classici del genere epico senza però centrare il bersaglio. La pellicola risente dei minuti (quasi due ore e mezza) creando un preambolo alla battaglia davvero troppo lungo e difficilmente digeribile. Tuttavia, forse l’errore più grave è riscontrabile proprio durante le scene belliche in cui, il clima di grande epos, non si sfiora minimamente. Mancano combattimenti avvincenti, coreografie notevoli o giochi di spade. Detto ciò però, al film va riconosciuto il merito di un’ottima caratterizzazione dei suoi personaggi, buffi e mai fuori posto. Peccato però che il tutto non venga sfruttato al meglio, anche perché la storia è piuttosto insolita e curiosa, con risvolti narrativi interessanti.
Voto: 2/4
GIRLS FOR KEEPS di Yoshihiro Fukagawa
Scritto da Simone Soranna
Commedia rosa ambientata a Tokyo che ruota attorno alla vita amorosa e alle carriere lavorative di quattro amiche sulla soglia dei trent’anni. Una sorta di Sex and the City giapponese che però ha pochissimo da spartire con l’originale americano. Il regista Yoshihiro Fukagawa sembra proprio disorientato e poco convinto del suo stesso lavoro. Il film arranca sotto ogni punto di vista, dalla recitazione delle attrici alla sceneggiatura a dir poco adolescenziale, dall’insistente colonna sonora pop alla scelta delle inquadrature. Come se non bastasse, 2 ore sono davvero troppe per una commedia che di frizzante e/o spiritoso ha poco da proporre. Il tutto incorniciato in un’aurea di femminismo banale che sul finale tocca livelli estremi e piuttosto irritanti. Alla proiezione il teatro era gremito di gente, ma le poche risa udite in sala e lo spento applauso sul finale di pellicola lasciano intendere che forse chi scrive non è stato l’unico a non aver gradito il film.
Voto: 1,5/4