1932, campagna inglese. Sir William McCordle (Michael Gambon), sposato con l’infedele Sylvia (Kristin Scott Thomas), organizza una battuta di caccia presso la propria residenza invitando numerosi ospiti con al seguito consorti e servitù: un omicidio sconvolgerà gli equilibri, facendo emergere le tensioni tra opposte classi sociali e smascherando l’ipocrisia del rigido decoro tipicamente britannico.
Uno splendido esercizio di stile del grande regista Robert Altman (Il lungo addio, Nashville, America oggi) che guida magistralmente un cast stellare (oltre a Gambon e alla Scott Thomas, Maggie Smith, Stephen Fry, Helen Mirren e molti altri) e mette in scena uno script assai impegnativo, riuscendo a rendere la storia fluida, a confermarsi ottimo direttore d’attori e ad evidenziare ancora una volta la sua predilezione per la coralità. Ed è questo il merito principale di un film indubbiamente godibile ma a tratti un po’ forzato e presuntuoso. Fa comunque scintille la sceneggiatura firmata da Julian Fellowes, giustamente premiata con l’Oscar. Golden Globe ad Altman per la miglior regia.
Consigliato.