Sabato 25/5/13, ore 22.45, RAI 4
Settimo lungometraggio del geniale David Lynch, Strade perdute è un inquietante noir postmoderno che si addentra nel lato oscuro della mente umana, anticipando scelte stilistiche e narrative proposte poi nei capolavori Mulholland Drive e INLAND EMPIRE.
Viaggio grottesco e delirante negli abissi dell’inconscio, il film scardina uno dei fondamenti della cinematografia classica, ovvero l’identità del protagonisti. In un’atmosfera cupa, resa magistralmente dalle luci di Peter Deming e dalle musiche di Angelo Badalamenti, si consumano uxoricidi, amplessi amorosi, fughe da una realtà impossibile da decifrare. Maestro nel confondere i vari piani della narrazione, avvolgendo lo spettatore in un incubo straniante in cui violenza, sesso, sopraffazione, sdoppiamento, negazione del libero arbitrio e Caos la fanno da padrone, Lynch pone le basi di una poetica sperimentale che cambia il linguaggio cinematografico convenzionale, spaccando critica e pubblico. Raccontando la storia di un omicida con personalità multiple, in cui la realtà cambia a seconda dei vari punti di vista di queste personalità, il film fa continuo riferimento alla psicanalisi freudiana, partendo dal tipico tòpos lynchano della trasfigurazione. Colori, luoghi e oggetti compongono un apparato simbolico criptico e indecifrabile. E, per questo, di fascino ineguagliabile. Grande suggestione visiva e sonora.
Cult.