Un viaggio affascinante nell’universo privato di uno dei più significativi registi del secondo Novecento, grande narratore di alcune delle più crude e autentiche realtà del nostro tempo.
Alberto Barbera
È arrivata a Torino (dopo una lunga permanenza presso il Museum fur Film und Fernsehen di Berlino) la prima mostra internazionale su Martin Scorsese, inaugurata lo scorso 15 giugno e che chiuderà i battenti il 15 settembre 2013. All’interno dell’affascinante sala del tempio della Mole AntoneIliana il cineasta italo-americano viene messo a nudo grazie a una serie di cimeli che ne raccontano sia la carriera che la vita privata: ricordi personali, immagini cinematografiche e testimonianze dei più stretti collaboratori che con Scorsese hanno condiviso un’intera vita lavorativa.
Il viaggio spazia tra i capolavori del regista, cominciando dagli albori con alcune immagini tratte da Chi sta bussando alla mia porta? (1967) e America 1929: sterminateli senza pietà (1972). Il primo vero successo di Scorsese, Mean Streets (1973) è raccontato attraverso alcuni dettagliati storyboard e foto dal set. A Taxi Driver (1976) e Toro scatenato (1980) la mostra destina molto spazio: ci sono cimeli (tra cui la patente di Travis Bickle e la divisa di Jake LaMotta), fotografie dal set, bozzetti e storyboard. Molto interessante è anche la sezione riservata ai lavori di Sandy Powell (presente all’inaugurazione), costumista premio Oscar collaboratrice storica di Scorsese.
Oltre che all’opera artistica del regista, la mostra è un tributo al suo impegno per la conservazione del patrimonio cinematografico internazionale con cui getta un ponte tra il passato e il futuro del cinema, come ad esempio la collezione privata di manifesti.
Qualsiasi appassionato della settima arte non può mancare l’appuntamento con quello che è considerato “un grande stilista, oltreché archeologo del cinema”. Un lungo percorso che narra la vita di Scorsese attraverso i passi necessari per la realizzazione di una delle sue pellicole. Partendo da dove tutto ebbe inizio.
Gli Storyboard non sono l’unico mezzo per comunicare ciò che sto immaginando, ma sono il mio punto di partenza.
Martin Scorsese