Si apre con una curiosa commedia non convenzionale la 18° edizione del Milano Film Festival. Run & jump (primo lungometraggio presentato in concorso) è una co-produzione tra Irlanda e Germania, nata dalla sceneggiatura di Alibhe Keogan e diretta dalla giovane regista statunitense Steph Green (famosa per il corto New Boy, candidato agli Oscar 2009).
Il film narra le vicende della famiglia irlandese Conor, alle prese con un evento destinato a sconvolgere la quotidianità: il capofamiglia (Edward MacLiam) è sopravvissuto a un terribile ictus e, dopo il periodo in ospedale, rientra a casa portando con sé tutte le conseguenze irreversibili della malattia. La madre Vanetia (Maxine Peake) si trova quindi a gestire i due figli, il marito malato e persino un ricercatore giunto dagli Stati Uniti (Will Forte) per studiare la riabilitazione del coniuge.
L’ottimismo non è solo il profumo della vita (come recitava una vecchia pubblicità ormai divenuta tormentone insopportabile), ma è l’unico motore che permette in alcuni casi di andare avanti. E il personaggio interpretato da Maxine Peake ne è una grandissima dimostrazione, sempre disposta a sorridere nonostante tutto ciò che la circonda. Non bisogna mai smettere di correre e saltare: questo è il più bel messaggio che regista e sceneggiatrice riescono a confezionare, in una pellicola in stile Little Miss Sunshine che ha il pregio di rendere leggeri anche i più gravi problemi.
Le ventate di positività, che inizialmente sono supportate alla grande da dialoghi brillanti, nella seconda metà della narrazione divengono stucchevoli a causa di avvenimenti telefonati e privi di interesse. Molto meglio le discussioni serrate e divertenti tra i membri della famiglia che le lunghe pause riflessive dei protagonisti. L’ottimo lavoro del cast (da segnalare soprattutto le prove di Will Forte e Maxine Peake) sono il giusto corollario a una pellicola ben scritta, ben girata e ben interpretata, a cui però manca un pizzico di maturità per essere completamente riuscita.
Voto 2,5/4