Realizzato dopo lo straordinario successo ottenuto con La leggenda del pianista sull’oceano (1998), Malèna è il settimo lungometraggio di Giuseppe Tornatore, che si conferma tra gli autori italiani contemporanei più apprezzati a livello internazionale.
Nella Sicilia del 1940, il tredicenne Renato nutre una passione ossessiva per Malèna, sogno sessuale di ogni uomo e oggetto dell’invidia di ogni donna sposata che la vede come una rivale d’amore. Sulla base di un soggetto di Luciano Vincenzoni, Tornatore ha scritto e diretto un’opera di strenua eleganza figurativa, il cui fascino risiede nell’accurata ambientazione d’epoca, nella suggestiva partitura musicale e in una protagonista procace e sensuale elevata a sex-symbol universale: figura femminile unica e irraggiungibile, “vittima” della propria bellezza, Monica Bellucci, nella sua migliore prova di attrice, incarna la Donna nella sua forma più pura, supremo oggetto del desiderio maschile, la cui prorompente presenza carnale stimola le fantasie voyeuristiche dello spettatore. L’ampio respiro cinematografico e la sicura direzione degli attori, riscattano una sceneggiatura non sempre all’altezza, che tende a scivolare verso un erotismo patinato che poco si concilia alle manifeste ambizioni del film. Due nomination agli Oscar: fotografia (Lajos Koltai) e colonna sonora (Ennio Morricone).
Sensuale.