AU NOM DU FILS di Vincent Lannoo
Scritto da Simone Soranna
Se non altro, è da ammirare il coraggio di quest’opera tutta belga. Una sorta di black comedy basata su una semplice storia di vendetta che però tratta temi davvero scottanti come la pedofilia all’interno del clero e l’estremismo di alcuni fanatici religiosi. Lo spunto di base si dimostra molto interessante sia per lo stile grottesco di alcune scene (lo stesso regista Vincent Lannoo afferma che i momenti di vendetta sono trattati in maniera “gioiosa” proprio per mostrare come tale nefandezza sia priva di senso) che per l’attenzione dedicata al personaggio protagonista interpretato in maniera molto credibile da Astrid Whettnall, una donna fortemente credente che prova a far vedere la luce a chi invece non crede e che finirà per ritrovarsi suo malgrado acciecata completamente dalla sua rabbia. Il film però non scava come dovrebbe su questi temi divagando un po’ troppo e perdendo la bussola soprattutto nel parodiare le diverse facce del fanatismo cristiano. Lannoo arriva dai videoclip e dalla pubblicità e si vede. Questo stile lo aiuta nelle scene più bizzarre ma lo ostacola in quelle più drammatiche dove un tocco più umano e meno freddo avrebbe sicuramente giovato.
Voto: 2/4
THE CONSPIRACY di Christopher MacBride
Scritto da Simone Soranna
Le combutte politiche, le riunioni segretissime tra i vari capi di Stato, le congiure, gli attentati sono tutti soggetti di materia molto stimolante e curiosa da analizzare. Chi non ne rimane affascinato? E’ lo stesso spunto che spinge i protagonisti di questo mocumentario ad indagare su cosa davvero c’è dietro le quinte del potere. The Conspiracy è un film divertente, che sfrutta al meglio tale fattore di mistero in un continuo crescendo di curiosità e tensione. All’inizio ovviamente anche noi siamo scettici come i due protagonisti, ma con il procedere dei minuti il dubbio si fa sempre più forte fino a non saper più distinguere la realtà dalla finzione. Una pellicola divisa in due parti totalmente diverse, la prima molto più (pseudo)veritiera e credibile, costruita come un vero e proprio documentario, getta le basi per la seconda che invece si dimostra (volutamente) meno credibile e bizzarra e girata in found footage. Però è proprio in questa seconda parte che l’estro registico di Christopher MacBride emerge maggiormente. Infatti è qui che il regista, senza darlo troppo nell’occhio, lascia indizi sul fatto che il tutto sia finto (e ci si ferma qua con la descrizione per evitare spoiler). Insomma, un prodotto sicuramente curioso e divertente che parla di aria fritta o di ipotesi concrete. A voi la scelta.
Voto: 2,5/4
COMPUTER CHESS di Andrew Bujalski
Scritto da Valeria Morini
Straniamento. Ecco il termine più adatto a descrivere la sensazione provata alla visione di questo anomalo film dal sapore underground firmato da Andrew Bujalski, capofila del cinema mumblecore americano.
La pellicola omaggia l’era arcaica dell’informatica, la preistoria della cultura geek: siamo negli anni ‘80, durante un campionato di scacchi al computer, in cui si sfidano programmatori del mondo aziendale e universitario. È una lotta al raggiungimento del software più avanzato, nel sogno (vicino alla realizzazione più di quanto non immaginino gli stessi protagonisti) che la macchina possa un giorno dare scacco matto all’uomo. Bujalski filma in bianco e nero (con un unico inserto a colori) e in 4/3 servendosi di una Sony AVC 3260 d’epoca, riempie il film di didascalie in font Terminal e mescola qualche attore professionista ad esordienti che nella vita fanno i tecnici di montaggio o addirittura i professori di informatica. Il risultato? Uno strano oggetto alieno che pare un mix di mockumentary, cinema sperimentale, delirio nerd. Le godurie tecniche non mancano, c’è qualche momento divertente e il personaggio del giovane timido talentuoso intenerisce non poco, ma complessivamente il film è consigliabile solo agli appassionati dell’argomento; per gli altri, il tutto oscilla tra l’intrigante e l’indigesto. Già acquistabile on demand sul (carinissimo) sito ufficiale del film.
Voto: 2/4