Mercoledì 01/01/14, ore 21.00, IRIS
«Don't dream it, be it». Tratto dall'omonimo spettacolo teatraledel 1973 di Richard O'Brien, co-sceneggiatore e autore delle musiche, che interpreta la piccola parte di Riff Raff nel film, The Rocky Horror Picture Show è il cult definitivo della storia del cinema.
Eccessiva, barocca, squisitamente perversa, la pellicola è divenuta con gli anni un inno alla trasgressione e alla libertà dei costumi sessuali. Una coppia di fidanzatini puri ed innocenti (Susan Sarandon e Barry Bostwick), dopo essersi persi in un bosco durante un forte temporale, sono costretti a farsi ospitare nel sinistro castello del Dr. Frank-N-Furter (Tim Curry, immenso), androgino scenziato sui generis originario del pianeta Bisexual. Ne passeranno di tutti i colori. Film-manifesto che dipinge un'epoca, una (sub)cultura, un'ideale collettivo, The Rocky Horror Picture Show è un capolavoro che sfugge a qualsiasi classificazione di genere, proiettato ancora oggi nei cinema di mezzo mondo. Mix lisergico che incrocia musical, fantascienza, erotismo e fiaba gotica, il film, celebre per l'esplicita trattazione di tematiche sessuali, tanto da essere considerato rivoluzionario all'epoca, conserva ancora oggi elementi di trasgressività non comuni: i ruoli eterosessuali, bisessuali ed il travestitismo, vengono esibiti in una psichedelica allegoria volta a dimostrare quanto siano effimeri i ruoli imposti dalla "normalità". In questo adorabile delirio, popolato da personaggi memorabili, i riferimenti "pagani" alla cultura classica e contemporanea sono la dimostrazione dell'alto valore culturale dell'opera: geniale, ad esempio, la presenza del David di Michelangelo, simbolo di bellezza virile, con gli attributi sessuali maggiorati rispetto a quelli della scultura originale. Opera meravigliosa da vivere più che da guardare, cantando a squarciagola gli strepitosi brani della celeberrima colonna sonora.
"Give yourself over to absolute pleasure".