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I fiumi di porpora – Mathieu Kassovitz

Creato il 16 giugno 2015 da Maxscorda @MaxScorda

16 giugno 2015 Lascia un commento

I fiumi di porpora
Dopo la trilogia svedese "Millennium", la coppia "I fiumi di porpora" francese, ovvero giriamo per le saghe una volta tanto non statunitensi.
Si inizia con un omicidio efferato, un uomo legato e torturato per ore prima di rendere l’anima, una morte atroce carica pero’ di indizi che lasciano presupporre un movente piu’ importante del puro sadismo.
Incaricato delle indagini e’ il superpoliziotto Jean Reno e anche se ancora non lo sa, si alleera’ presto con l’ispettore Vincent Cassell, che indagando su una profanazione di tomba e un furto in una scuola, giungera’ sullo stesso filone di indagini dell’altro. In mezzo a tutto questo un’importante universita’ sulle alpi francesi e il circolo elitario che ne detiene il potere.
Considerando la mia avversione per la Francia, spiace ammetterlo ma e’ un buon prodotto.
Il regista Mathieu Kassovitz scimmiotta dall’inizio alla fine i colleghi americani ma riuscendoci piuttosto bene, non e’ necessariamente un difetto.
Semmai tende a strafare con inutili ipercinetismi, effetti vertigo inopportuni e la caratterizzazione dei personaggi scavalca le righe sfociando talvolta nella macchietta e nelle situazioni forzate tipiche degli action movie d’oltreoceano di qualche decennio fa.
In campo le due generazioni di attori piu’ forti in zona, Reno e Cassell, buoni per le fan di ogni eta’ e per chi cerca spremute di adrenalina. Durissimi ma scanzonati, il vecchio orso e il giovane lupo, dagli antichi greci a oggi, la coppia vincente. Del resto si muovono all’interno di un soggetto costruito ad arte per figure come loro, una storia che per quanto prevedibile riesce ad appassionare sino alla fine con un ritmo regolare e tutto sommato senza troppe fesserie e la giusta dose di coerenza.
Come detto quindi, un buon prodotto e il rodimento di quando i "cugini" d’oltralpe sono migliori di noi.

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