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I Follower non sono un database!

Creato il 17 gennaio 2012 da Marcodalpozzo @marcodalpozzo
La storia non è recentissima ma la scopro oggi dalle pagine di Corriere Economia: PhoneDog ha chiesto un risarcimento di 340.000 dollari a Noah Kravitz, suo ex dipendente. Kraviz curava la pagina Twitter dell'Azienda e, andato a lavorare altrove, aveva portato con se i 17.000 follower su Twitter, conservando l'account.
Solo un paio di osservazioni:
  1. I follower erano interessati a seguire il marchio oppure Kravitz? Se si visita oggi il profilo di Kravitz, modificato dopo il suo trasferimento, si noterà che i follower sono arrivati a 24.000. Più importante la persona, sembra, che il marchio. Anche perchè @PhoneDog fa, ora, meno di 15.000 follower.
  2. Come si fa a fare una stima economica di una simile entità? Di sicuro PhoneDog riconosce un valore ma è forte il dubbio che tale valore sia dato, più che a una rete di relazioni sociali, ad un database clienti. Voglio dire: PhoneDog - probabilmente - ragionerebbe in termini diversi se non pensasse che i follower sono di sua proprietà, proprio come un database. Per esempio - sono ironico - richiedendo un risarcimento più alto!

I Follower non sono un database!
Noah, nella short bio su Twitter, scrive: People are not property. Ecco, fossi in quelli di PhoneDog, rifletterei su queste parole!

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