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I fratelli Grimm e l’incantevole strega

Creato il 14 marzo 2016 da Nehovistecose

grimtea3(The Brothers Grimm)

Regia di Terry Gilliam

con Matt Damon (Wilhelm Grimm), Heath Ledger (Jacob Grimm), Peter Stormare (Mercurio Cavaldi), Lena Headey (Angelika), Jonathan Pryce (generale Delatombe), Monica Bellucci (la regina), Mackenzie Crook (Hidlick), Richard Ridings (Bunst), Tomas Hanak (Woodsman), Laura Greenwood (Sasha).

PAESE: USA, Gran Bretagna, Repubblica Ceca 2005
GENERE: Fantastico
DURATA: 114′

I fratelli Grimm sono due imbroglioni che, in cambio di soldi, liberano i villici dagli spiriti maligni. Imbroglioni perché gli spiriti sono due loro collaboratori. Quando vengono catturati dall’esercito napoleonico e spediti in un villaggio ad indagare su strane sparizioni di bambini, si accorgono che forse i mostri non esistono soltanto nelle loro truffe…

Uscito dopo lunghe traversie produttive che ne ritardarono l’uscita per ben due anni, il film si basa su una divertente premessa, ovvero che i fratelli Grimm, prima di diventare gli scrittori di fiabe più noti della storia, furono due simpatici bricconi che si ritrovarono a vivere in prima persona le storie che avrebbero poi raccontato in seguito. Film più complesso di quel che sembra: è una fiaba (con tanto di c’era una volta e vissero felici e contenti) che racconta come nacquero le fiabe, ma è anche una riflessione sul rapporto tra realtà e fantasia, tra il raccontato e il realmente accaduto. Sulla carta tutto perfetto, ma il risultato è un altro: il talento di Gilliam, qui e là visibile nel disegno dei personaggi, nella comicità sopra le righe, nel meta racconto, nelle atmosfere grottesco fiabesche, nelle trovate visive, risulta troppo soffocato da una sceneggiatura che, soprattutto nella seconda parte, esaurisce le idee e si perde nei soliti, abusati, ritriti stereotipi hollywoodiani. Va bene il lieto fine (è nello spirito del film/fiaba) ma la strada per arrivarci dovrebbe essere un po’ meno scontata. È un film riuscito a metà, in cui il contrasto tra la folle genialità di Gilliam e le esigenze dello starsystem rimane irrisolto. E infatti flop al botteghino. La colpa è probabilmente di una sceneggiatura passata da troppe mani (anche se è attribuita al solo Ehren Kruger) che non sa decidersi, ne sul target (grandi o piccini?), né sullo spirito (dissacrazione o omaggio?). Attori in parte, soprattutto la Bellucci come strega e Stormare come italiano filofrancese. Lontano dal miglior Gilliam, ma coinvolge e, almeno a livello visivo, sazia.

Voto



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