Al Nord della Isola del Nord, dove terra e ghiacci si scontrano in un infinito bacio di neve, una bambina nacque. La Luna si concesse a un uomo, un uomo timido e semplice, dal cuore di gomma, che schiavo della sua mediocrita' l'abbandono' senza aver capito chi si fosse concessa a lui. Fu cosi' che la Luna, in una notte in un cui gelidi venti tagliavano l'aria, sotto la protezione di una calda Stella, diede alla luce questa bambina che venne chiamata Selene. La Stella, si innamoro' della bambina, tanto che decise di proteggerla e assiterla per tutta la vita, le diede il suo caldo bacio sulla fronte, il bacio di un amor soprannaturale e incondizionato, mentre la Luna continuava a cullare tra le sue braccia la sua creatura avvolta tra calde pelli di lupo argentato, sapendo che presto l'avrebbe dovuta lasciare alla sua vita umana. Intanto, dondolandosi su una sedia di cristallo, si godeva gli unici e pochi momenti con sua figlia, cantandole una dolce ninna nanna. Per molti fu una notte molto lunga, una notte che la Luna avrebbe voluto non tramontasse mai, rimase con il suo manto blu il piu' possibile, lottando contro il sole per avere alcuni secondi preziosi. E la cullava, sotto il caldo abbraccio della Stella commossa, tra gli infiniti cristallini ghiacchi.
Selene fu dolcemente lasciata al sorgere del Sole di fronte a un orfanotrofio non lontano dalla Terra dei Ghiacci. Passarono gli anni, i capelli neri setosi, gli occhi gialli di gatto e la pelle bianca, conferivano alla bambina un aspetto unico, selvaggio e glaciale. Ogni notte la bambina guardava dalla sua finestra la Luna, che vegliava su di lei, e si crogiolava nella calda luce della stessa Stella che le riscaldava il cuore nelle freddi notti nordiche, mentre una melodia l'abbracciava e le asciugava le lacrime.
Selene era gia' poco piu' di una bambina, un pomeriggio era seduta nel cortile, guardava gli altri giocare, quando una raffica di Vento le sussurro' all'orecchio il suo nome, la chiamo'. Incredula, non l'ascolto' immediatamente, ma il Vento fu cosi' insistente che dovette ascoltarlo. La chiamava. Selene si alzo', e segui' il Vento che la condusse fuori dal cortile, la spinse a camminare fuori dal villaggio, la prese tra le sue braccia e la condusse nella Terra dei Ghiacci, dove la Luna dall'alto la bacio', maestosa e severa, melanconica e dolce, cullandola con i suoi raggi, al suono della ninna nanna che le canto' il giorno che nacque. In quel momento la Luna le disse ora era il momento di lasciare l'orfanotrofio, che avrebbe dovuto cercare un nuovo posto dove andare, un luogo sicuro lontano dali', perche' presto una fortissima tempesta di ghiaccio avrebbe spazzato via l'intero villaggio. Avrebbe incontrato molti ostacoli e pericoli, ma che lei, la Luna, le sarebbe stata sempre accanto, consigliandola e guidandola nei momenti piu' duri. La Stella si avvicino' alla bambina, dopo il caldo abbaccio con la madre, e le disse di correre al villaggio, dove avrebbe trovato una carovana pronta per partire verso il sud, si sarebbe potuta intrufolare senza problemi, ora cominciava il suo viaggio.
Selene, correndo tra le braccia del Vento, arrivo' al villaggio, e come la Stella le disse, c'era una gran carovana pronta per partire, si intrufolo' con il cuore in gola per la paura di essere scoperta mentre i viaggiatori erano impegnati negli ultimi frenetici preparativi prima del lungo viaggio.
Entro' nella carovana, era come una grande botte, al cui interno si apriva una sala che profumava di incenso e noce, con cuscini, coperte e luci soffuse, Selene tremante si nascose tra delle coperte, dove incontro' un pesante sonno.
La carovana, trainatada da otto enormi cavalli marroni e neri parti' facendosi largo tra i ghiacchi e una forte tempesta di neve che cominciava a soffiare arrabbiata.
Canti gitani, caldi e seducenti la svegliarono. Rimase nascosta spaventata, la musica continuo', una voce di donna si fece sempre piu' vicina, fino a che la coperta che la nascondeva non fu tolta. Selene inaspettatamente si ritrovo' due grandi occhiali neri guardarla con aria interrogativa: "E tu che ci fai qui?".
La figlia della Luna con sguardo basso si alzo' silenziosa. La ragazza dai grandi orecchini dorati e gli occhiali neri le chiese : "Come ti chiami?" Selene stava quasi per non rispondere quando un uomo, che teneva sulle sue gambe una grande fisarmonica luccicante disse: "Ei, se non parli ti lasceremo qui, tra neve e lupi!".
-"Selene, mi chiamo Selene".
"Bene Selene, dicci, che ci fai nella nostra carivana" disse l'uomo della fisarmonica.
-"Verro' con voi al Sud"
"Dovrai pagarci in qualche modo, quanti soldi hai?"
-"Non ho soldi Signore"
L'uomo della fisarmonica si alzo' in piedi e rivolgendosi agli altri ride rumorosamente.
"Bene, sei abbastanta inutile, ma voglio essere buono, potrai sistemare e aiutare con la cucina,se lavorerai bene, non ti abbandonero', per lo meno fino a domani".
Dette queste parole, una donnona la prese con se, e la condusse in una specie di cucina, era Jane, grande quanto il suo cuore, le diede una tazza di cioccolata calda, la fece sedere vicino a lei e ai suoi fornelli scoppiettanti, le asciugo' le sue lacrime. Arrivo' presto la mattina e tutto sembro' piu' chiaro.
Era in una carovana di gitani musicisti che stavano andando nel profondo Sud. Erano cinque, tre uomini e due donne, il capo era Fredrick, colui con il quale aveva parlato e suonava una bellissima e brillante fisarmonica, la sua pelle era color ambra e i suoi occhi cerulei, la sua compagna era Linda, la ragazza dagli occhiali e i grandi orecchini dorati che suonava un piccolo violino rosso, Mike grande e forte suonava la tromba, Sarah dai capelli rossi e gli occhi verdi il pianoforte, e Jason con la sua bombetta nera e le guance cadenti, il contrabbasso.
Selene aiutava Jane nei lavori domestici, lavorava con forza e energia per paura di essere abbandonata nel mezzo del cammino, era ancora lunga la strada verso il Sud. Jane, silenziosa e materna le rendeva tutto piu' semplice.
La carovana seguiva il suo cammino, lentamente, di notte veniva cullata dalla stessa dolce melodia che non la lasciava mai, e intanto pensava a dove si sarebbe diretta una volta attraversato il Gran Canyon, prima di entrare nella Terra degli Zingari. Sola non sapeva dove andare, cosa cercare.
La Stella le accarezza i capelli mentre dormiva, le sussurrava parole di conforto, le curava le mani rotte dal duro lavoro, cantava con lei la dolce ninna nanna, e rendeva ovattati i rumori della notte, in modo che non disturbassero il suo sonno. La riscaldava con la sua luce, le si stendeva accanto affinche' non si sentisse sola, e le disse che sarebbe avrebbe dovuto cercare l'Imperatore dei due Soli, che lui averbbe tenuta nella sua corte e l'avrebbe aiutata.
La tempesta si fece sempre piu' forte, e tutti ringraziarono di aver lasciato laTerra dei Ghiacci giusto in tempo per non essere rimasti bloccati. Il viaggio prosegui' mentre le nevi si faceva sempre piu' rade, e di repente: il Gran Canyon, esteso e immenso, color rosso e ruggine. La carovana se addentro' in esso, si fece strada dondolante sulle sue grandi ruote per giorni, fino ad arrivare a Hanook, cittadina che segnava il bivio per la Terra dei Gitani. Qui la carovana si fermo' per la prima volta dopo settimane, si fermarono per fare rifornimenti, per passaggiare tra le piccole e intricate vie della citta' piene di piccole botteghe, per mangiare in una delle piccole osterie dai sapori mediorientali, per chiacchierare con altra gente, e suonare e cantare con altri che stavano nel loro stesso cammino.
Scesero dalla carovana, Selene rimase incantata dalla quantita' di gente e di ogni razza che si muoveva per quel labirinto di vie, colorate e profumate, botteghe oscure che vendevano di tutto, una sopra l'altra, venditori ambulanti, artisti di strada e musica a ogni angolo. Completamente in estasi di fronte a questa moltitudine di colori, odori e razze, si inoltre' presa per mano da Linda nel cuore della citta'.