L’albero buono produce frutti buoni. Chiaramente. Gesù esorta lungamente l’uomo a purificarsi fin nel profondo del cuore e non solamente gli atti esterni, quella cortesia ostentata, gentilezze o complimenti che non hanno radice nel cuore, un cuore interessato ad ottenere, se non beni materiali, affetto da chi cerca di lusingare. Un cuore buono, non può far altro che generare virtù, a prescindere delle sue debolezze dovute alla condizione umana e che servono per mantenerlo nell’umiltà, quella temperatura ideale per non far morire il seme del regno di Dio nel cuore.