I frutti malati della movida : ecco chi sono i vandali che distruggono le vetrine di Milano- inchiesta di Kino Invisible.

Creato il 28 maggio 2013 da Claudiober

Sembra di rivedere il film di Coppola “I ragazzi della 56 strada”: figli di papà ( la banda di  ”Odiomilano”) contro giovani artisti squattrinati (il collettivo  di via dell’Ironia).Ricchi e poveri, a contendersi i muri del centro storico di Milano, mica le ragazze.
Oggetto della contesa sono infatti  le saracinesche di corso Ticinese, trasformate da un anno , con una intelligente iniziativa dall’orafo Maurizio Romani, in un museo all’aperto, sotto l’ala protettrice di Vittorio Sgarbi. Le cler del corso, con l’assenso dei negozianti, ospitano da tempo dipinti di giovani  talentosi e  sconosciuti artisti di Brera, che cercano fama e commesse:ma hanno tolto spazio ai manifesti pubblicari abusivi di una balera gestita dal centro sociale Il cantiere, gestito dal figlio di un noto miliardario milanese, Jean. Affreschi e quadri che tolgono spazio anche alla odiate tags, scarabocchi vergati con pennarelli dai cultori della “vandal art”: i bulli della banda Odiomilasno, appunto, I pittori hanno  realizzato  una vera e propria galleria d’arte all’aperto che Vittorio Sgarbi lo scorso sabato stava per inaugurare?  Subito un raid della banda di “Odiomilano”ha distrutto  sul nascere  i 4 quadri attaccati a un portone di via Vetere: nella notte il branco  ha divelto saracinesche , infranto vetrine, ha “taggato” con vernice al bitune quadri , dipinti , manifesti , portoni perchè “ questa è’ la nostra zona”, ha detto per tutti l’Alfiere, il loro capetto   psicopatico .( sotto nella foto, il portone che doveva inaugurare Sgarbi, distrutto dal raid).

I capetti di Odiomilano   non sono però sfigati sottoproletari portoricani come nel film di Coppola: sono figli bene di cammercialisti e industriali meneghini,ma  sostituiscono allo studio di Pindaro e Omero in blasonati licei privati milanesi il culto dei versi rap del complesso Dogo Club. Tra gli applausi dei picciotti della mala di Rozzano, che    nei bar del Ticinese  ha i propri santuari e gestisce la movida per smerciare stupefacenti ai i ragazzi bene :  coca e eroina.

Ciack, si gira: la banda di “ Odiomilano”  è formata da  dieci  figli di papà blasonati che spendono in bombolette al vetriolo per incidere indelebilmente le vetrine di tutta Milanio  la paghetta milionaria che papà passa loro.Ci si vede in via GianGiacomo Mora a fine nottata: una “nuttata”  che parte dalla Darsena, ogni sera dal giovedì alla domenica, dalle ore 21.
Avversari di Odiomilano è il collettivo  di “via dell’Ironia”: gruppo che  raccoglie ex writer, artisti del pennello, studenti di Brera ,grafici del collettivo Macao: artisti che tolgono spazio ai “writer” imbrattamuri e realizzano dipinti  sui muri ( col permesso dei residenti) là dove deturpa  la orribile tag. E quelli di “odiomilano” non possono che odiarli..Ecco  l’Alfiere. sguardo da psiopatico…occhialini da killer.. barbetta da cocainomane segaiolo. E’ l’Alfiere ( a volte si firma come Alpha)  che guida il branco di Odiomilano ; i  raid iniziano  alle 4 del mattino da via Gian Giacomo Mora e da Via Vetere con la mission di “taggare” con l’acido le vetrine di via Montenapoleone , di corso Ticinese,di via Torino. Una firma indelebile   per marcare il terrtitorio. Più il territorio è vasto, più la gloria bacia il “taggatore” vandalo, che si gloria sul suo profilo Facebook delle  imprese. Ma le sorprese non finiscono mai, nell’immaginario remake del film di Coppola da girarsi  al Ticinese. Eccoci in zona : ore 14. Spunta  l’occhialuto Guido , leader di Lotta Continua  in pensione, sorpreso dalle portinaie  in una  crisi di nervi a strappare i manifesti  e i quadri della via dell’Ironia: si oppone ai quadri esposti sulle saracinesche dal collettivo. ” Che vadano a esporli alla Barona…”ringhia..Ore 15: arrivano i bulli  del Cantiere, centro sociale in odore di BR e diretto dal fighissimo figlio di papà Jean  che inneggia a okkupazioine di stabili non suoi, lui che ha patria negli attici blasonati di papà in  piazza san Ambrogio…Un capetto con il business nel sangue: organizza concerti esentasse di gruppi rap bombaroli negli ex locali del Derby.
Il Cantiere recluta aspiranti  antagonisti al Ticinese e non tollera che i muri ospitino vignette satiriche o consigli per leggere libri ( un’altra idea del collettivo  di via dell’Ironia, che invita a leggere i passanti…) C’è poi il Francesco   a dare ordini :un piccolotto  ex scritturale di Striscia la Notizia,, che maledice sul suo  sito e profilo Facebook i residenti  di Milano, rei di voler dormire la notte  e di non apprezzare i  bonghi della movida: ayatollah del  web,   difende occupazioni di aspiranti terroristi bombaroli, vandalismi e degrado. E infine  ci sono i fans dei  furbi rapper  del Club Dogo : i loro versi inneggiano al fumo, alle droghe, al vandalismo urbano, al tatoo, allo sballo. Sfiga di ultraperiferia. Il raduno dei fans è in via Gian Giacomo Mora, uno zoo di psicopatici , di fanatici del rap , di punkabbestia col portafoglio pieno e il cane rigorasamente Doc, il pittbull morsicatore. Qui la banda di “Odiomilano” è di casa: si vanta del numero delle  vetrtine taggate,  dei muri colpiti da vandalismi, dagli specchietti delle auto spezzati… delle piste di coca sniffate ..delle risse. Poi si canta, tutti insieme:borbottii infarciti di Fuck  fuck… i versi rap dei Dobo Club.. si sniffa… qualcuno si schizza di ero…

Ore 21.Abbiamo seguito  la banda dei fighetti di Odiomilano: il raduno del branco è ogni sera nei giardinetti di piazza General Cantore…Negli zainetti i dieci del branco chic  portano pennarelli con nuove vernici al bitume, che sono indelebili..Li guida l’Alfiere: c’è il figlio di papà  Reno,c’è  Ruse, Raps, Diesel, Sad, Rabes, Bueno, Sodo. Sono  minorenni, fighelli    di papà  della Milanodabere con paghetta miliardaria che spendono in  cocaina , bombolette spray e movida selvaggia.
Il branco di “Odiomilano”ha un solo motto: “ questa zona è nostra”: che corrisponderebbe al  centro storico di Milano e al Quadrilatero della moda.. Avvertimento  vagamente mafioso seguito anche dai cuginetti militanti , più bulli   e  anziani, del Cantiere, che getiscono con Jean la balera abusiva aperta all’ex Derby: i militanti-bene  del Cantiere gestiscono concerti, e si nuovono  di giorno , distruggono i  quadri degli artisti giovani di Brera esposti al Ticinese, minacciano i negozianti, compiono raid come  veri e propri picciotti e cunparielli di Scampai, imponendo una tangente che è il degrado. I muri del Ticinese devono ospitare solo la pubblicità dei loro concerti abusivi:  gli altri manifesti vengono strappati.E’ il monopolio imposto dal figlio di papà Jean a Milano.Un business colossale,Un atteggiamento mafioso  e violento.

Ma è la notte complice del vandalismo scelto come sistema di vita  che si sta estentendo in tutta Milano e che parte proprio dal Ticinese,  da via Gian Giacomo Mora , da via Vetere, dal suk delle Colonne di san Lorenzo, che gli assessori Majorino,  Granelli e d’Alfonso, guidati da Pisapia non vogliono recintare perchè “Milano deve essere aperta”.

Ore 22:  i vandali si  muovono in branco:  fanno parte  Odiomilano il rapper Ennezeta ( sprannominato Neuroni Zero) che tagga le vetrine ( mille euro per rifarle) , mentre  gli altri vigilano come un commando ben organizzato.I bulli  Reno e Bueno si dedicano a vandalizzare automobili e palazzi. Sodo e l’Alfiere deturpano  invece i cartelli stradali e rovesciano i cassonetti della spazzatura.Sono fatti e ubriachi sin dalle 21.
Da piazza general Cantore, dopo la prima canna, passano ciondolando verso Conca del Naviglio, dove comprano eroina , metadone, pasticche, paste dai tossici  e dai punkabbestia in cura nel locale  Sert. Poi i bulli si fanno . Cokail chimico con alcool . E  sciamano per via Scaldasole, emergono  percorrendo la vasca di Ticinese e finiscono in via Vetere, comprano altra coca e paste  dai pusher dei bar aperti dalla mafia di Rozzano , uno sniffo e via, 4, 6 birre a gogò,  e poi verso le Colonne e infine in  via Gian Giacomo Mora, dove ci sono i fans del Club Dogo, un complesso di vandali demenziali, sfiga e tatoo .
Il gruppo di vandali  si ingrossa: ogni branco, ogni crew , ogmi banda   sfida  gli altri bulli a organizzare raid : si cazzeggia  davanti ai bar di culto  come Berlin Cafè e negozi come Borderline,tra urla e schiamazzi , guardando  con i telefonini via web le bravate dai   profili Facebook.  I raid partono dopo le 4 del mattino, da via Giangiacomo Mora e dalle Colonne di san Lorenzo, quando i camioncini dell’Amsa rientrano nei depositi: via a comprare ancora  coca da un bar aperto dalla ‘ndrangheta alle Colonne ( senza servizi igienici regolari…)  e poi a taggare le vetrine, da via del Gesù a via Manzoni .

( nella foto accanto: la pantomina di Pisapia che cancella i graffiti :ma perchè non chiude i bar della mafia al Tijcinese?e non recinta le colonne di san Lorenzo?)

I figli di papà di Odiomilano sanno che nessuno li vuole fermare veramente . Spiegano,  incredibilmente sincere le pattuglie di carabinieri ai residenti che periodicamente vengono picchiati dai picciotti di un bar di via Vetere: “ abbiamo ordine di non entrare  in via Vetere ”. I  picciotti della mafia di Rozzano  che gestiscono questo bar- ritrovo dei vandali-  aizzano  i feroci cani pittbull contro i residenti,fuori dal loro bar, instillano il terrore agli anziani, assaltano i portoni , picchiano , minacciano : qui è come a Scampia, a Forcella; è la Milano del degrado, di Pisapia, di Granelli, di D’Alfonso, di Majorino, dell’ineffabile assessore alla cultura Del Corno, politici arancioni irresponsabili che stanno portando al collasso  Milano…Qui la movida uccide gli anziani . Qui i bambini di satana defecano contro la chiesa di san Lorenzo, nella Milano aperta di Pisapia,Le forze dell’ordine , se chiamate dagli anziani terrorizzati di via Vetere, si limitano a fermarsi all’inizio della via, soprannominata “ no scontrini zone”. Qui quasi nessun locale paga le tasse, è tutto free. E i vigli urbani?Fanno finta di guardare dall’altra parte, quando i balordi sniffano o vendono coca alle Colonne di san Lorenzo. “Abbiamo avuto l’ordine di chiudere un occhio se un locale  non ha i servizi igienici regolari, sa, è sempre un posto di lavoro..” spiega  candidamente  un ghisa di pattuglia davanti a un noto bar senza servizi igienici regolari, ma incredibilmente lasciato aperto dal Comune.E’ un bar frequentato dai vandali e dai bulli, che qui sostano, si ubriacano e si vantano dei raid.

E’ la Milano di Sinistra e Libertà, che tra i fighetti  del Cantiere e tra i figli di papà di Odiomilano ha il suo zoccolo  duro d’eccellenza:  E’ l’alba. L’Alfiere si fa di coca per l’ennesima volta :” siamo venuti in città per distruggerla, siamo tutti black block. siamo uomini duri da rap .Fuck!Fuck”urla invasato. E tagga con l’acido una  altra vetrina, con buona pace dell’Unione Commercianti che ha votato Pisapia,

Ore 5 del mattino. “Se la stupidità si desse al volontariato… quanta energia sprecata… ci mettono invece energia nel cazzeggio… se ce la mettessero nel lavoro creativo… invece. “ commenta sfiduciato all’alba l’orefice Maurizio Romani.Ha impegnato la notte a difendere dai vandalismi i muri del Ticinese, ha ripulito i muri, ha  incollato sulle tags manifestini ironici: su ogni sgorbio vergato dai fighetti di Odiomilano ha incollato un motto . ” Li sfido con l’iromia e la cultura” spiega Maurizio.I residenti dormono in macchina;nei camioncini, fotografano non visti i bulli  di Odiomilano; porteranno inutilmente le foto dei vandali alla polizia.

Alfiere è un intoccabile, come jean, come i bulli del Cantiere. Sono i vandali della 56 esima strada.

Ore 6 : i   negozianti  si danno il cambio , rientrano in casa per farsi una doccia e bere un caffè caldo; sono  costretti  a dormire in macchina davanti ai preziosi dipinti esposti sui muri del quartiere,m che vorrebbero lanciare come quartiere della moda, della cultura, dell’arte contemporanea: i negozianti fanno i turni, consapevoli  e rassegnati che carabinieri e vigili urbani non interverranno mai contro i bulli  di “Odiomilano”.

” Sono figli di papà e hanno importanti protezioni” spiega Maurizio.Padri miliasrdiarik radical chic che votano Pisapia.
Ore 8. L’altra banda, quella buona, quella dei pennelli , il collettivo dei colori e delle tavolozze, quelli di Via dell’Ironia, intanto arrivano all’alba. E’ sfiduciata:ma sta affrescando 4 nuovi saracinesche… Una  collettiva importante… “ Noi dipingiamo quadri sulle saracinsche, facciamo cultura, e quei figli di papà ci distruggono tutto”, si lamentano.
La banda “buona” lavora dalle 8 del mattino alle 10: poi le saracinesche verranno  alzate dai negozianti, e si ricomincerà il giorno dopo in via dell’Ironia.

“ Bisognerebbe beccare sto Alfiere e condannarlo una  settimana a pulire i muri,             questa dovrebbe essere la pena: altro che chiudere un occhio. Così quelli di Odiomilano” escono finalmente dal ghetto del loro delirio,  e parlano con la gente che lavora. Sono integralisti soli” spiega  un altro commerciante che ha passato la notte in macchina per difendere la propria saracinesca affrescata dai raid di Reno, di Bueno, di Raps
Sono alle 9 del mattino potrà andare a dormire: quando i capetti  di Odiomilano, quando Jean e Alfiere fatti di coca , ubriachi , confusi e felici, saranno  rientrati negli attici di papà a dormire tra lenzuola pulite e camerieri in livrea.The end, Maestro Coppola.

Kino Invisible


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