I fumetti della vita!
Creato il 27 luglio 2014 da Jeanjacques
Il caro signor Ford, pochi giorni fa, ha steso una lista dei fumetti della sua vita. Io come al mio solito, essendo un patito della nona arte - ma datemi del nerd e vi spacco la faccia, giuro! - ho commentato, anche perché io e lui abbiamo dei gusti fumettari molto in comune, e lui ha replicato che un giorno dovremmo rifarci con una bevuta e una discussione a base di comics. Io comunque sono sicuro che quella della bevuta è una frase che ha gettato lì solo per gentilezza, perché alla fine è un animo candido. Inoltre mi toccherebbe deluderlo con la bevuta perché, pure quando esco alla sera coi miei amici, al massimo prendo una Coca-cola. E non perché io sia astemio, le sbronze adolescenziali sono toccate pure a me, ma avendo già pochi vizi a diciotto anni ho deciso di smettere definitivamente con l'alcol. Che giovanotto coscienzioso, eh? Comunque la discussione di fumetti la voglio fare. Anche se sceglierne dieci è un po' troppo poco, anche se devo sceglierne così pochi verso dei prodotti verso i quali il mio amore è abbastanza illimitato e incondizionato. Vorrebbe dire che devo lasciare fuori cose come Naruto [che ci crediate o no i primi numeri, specie se li avete letti a quattordici anni, erano qualcosa di bellissimo], Hikaru no go, Claymore, molti personaggi della Marvel e della DC e via dicendo. Quindi siete pronti? Preparatevi! Il viaggio inizia...
PINKY
Il Giornalino mi ha fatto crescere. E' attraverso di esso che ho avuto una grande infarinatura di base sui miti greci e mi sono avviato alla lettura di molti fumetit interessanti. Fra questi c'era il coniglio rosa e postmoderno di Massimo Mattioli, Pinky, fotoreporter di cronaca rosa che viveva le avventure più schizzate e assurde. Come si fa a non amarlo?L'UOMO RAGNOGaleotta fu la serie animata in onda su Solletico, con le prime e imbarazzanti sperimentazioni in CG. Poi vennero i film di Raimi e alla fine scoprii del fumetto. La mia mania per l'Uomo Ragno è sempre stata qualcosa di assurdo e assoluto perché, anche se la vera punta di diamante della Marvel è il Devil di Bendis e Maleev, Peter Parker prima di essere un supereroe è uno di noi. Un umano senza fantastimilioni alle spalle o una copertura assicurata dal governo, che si barcamena in un mondo che per lui è troppo grande.PEANUTS & MAFALDAAlle medie avevo una vera fissa per le strips e cercavo di disegnarne qualcuna io stesso. Le mie preferite erano i Peanuts di Charles M. Schultz e la Mafalda di Quino. I primi mi hanno insegnato cosa vuol dire ridere con intelligenza, facendo uno spaccato della realtà americana durato mezzo secolo, la seconda mi ha avvicinato alla politica ed aiutato a stendere le basi per la mia mentalità di adolescente.IL RITORNO DEL CAVALIERE OSCUROFrank Miller qui colpisce per la seconda volta. La prima fu quando scoprii, dopo un periodo di radical chicchismo esagerato dove li avevo ignorati, che con Sin city [distribuito nelle edicole per anticipare l'uscita del film di Rodriguez] i fumetti potevano essere anche cose per adulti. Poi, quando con la scuola andai alla mostra del libro di Torino, adocchiai subito questo volume, scontato a prezzo irrisorio, e me lo accaparrai. Così scoprii che i supereroi, se trattati degnamente, potevano ben dire qualcosa...
RAT-MANQuesto atipico supereroe lo scoprii in terza superiore, lo stesso periodo durante il quale un compagno di classe punkabbestia mi passava di nascosto, durante le lezioni di matematica, i volumi di Dylan Dog. Finì che in matematica mi segarono e quindi per tirarmi su di morale un amico metallaro mi regalò il mio primo Tutto Rat-man. Beh, se volete farvi due belle risate, ma anche gustarvi delle storie citazionistiche e anche ben strutturate, binomio raro di questi tempi, leggete la creatura di Leo Ortolani. Avrete il mal di pancia dal ridere e, forse, pure il cuore aperto nel vedere quanta passione ci mette in quello che fa quel simpatico ometto pisano!BUONANOTTE, PUNPUNLa più recente scoperta in fatto di manga, avvenuta in un periodo in cui il genere del Sol Levante non riusciva più a dirmi nulla. Qui invece siamo lontani da ciò che usualmente si intende col termine manga e da tutti gli stereotipi ad esso legati, qui non ci sono poteri strani e cose perverse. E' una storia di vita vissuta, normale, solo piena di sperimentazioni e sensibilità. E quando arrivi a leggere certi passaggi ed a riconoscerti in certi punti, allora l'appellativo di capolavoro è meritato!BERSERKLe vicende di Gatsu, detto l'Ecatombe, le scoprii anche attraverso l'insistenza del mio fumettiere di fiducia. Sfogliando a random gli albi mi sembravano solo violenza e perversioni aggratis. Poi quella buonanima dietro il bancone si offrì di regalarmi il primo volume, onde farmi dare un giudizio, fino a che... il giorno dopo ritornai da lui per comprare tutti i tankobon che mi miei risparmi mi permettevano. E nonostante ora abbiano risentito di un calo notevole, non posso che addentrarmi in questo mondo fantasy dalle tinte fosche ogni volta che posso. Perché Kentaro Miura è un vero maestro e sa come raccontare le storie, pochi cazzi!AKIRAE pensare che tutto è nato per un fraintendimento... perché io sul dizionario del cinema della Zanichelli cercavo la pagina su Akira Kurosawa, solo che sbagliando la avevo cercata nei film, scoprendo l'esistenza dell'anime. Si da il caso poi che in quello stesso periodo era uscita una riedizione sia del fumetto che del film, quindi comprai sia il dvd del cartone che il primo volume della saga, rimanendo meravigliato su ambo i fronti. E lì capii che i manga non erano solo Pokémon e belìnate varie, rischiando di divenire, purtroppo, un otakuminkia della peggior specie.SANDMANNon fatevi ingannare dal man finale. Questo non si tratta di un fumetto di supereroi [anche se ne compaiono un paio in qualche pagina, e pure fosse, non ci sarebbe niente di male], è un fumetto fantasy che però scappa da ogni catalogazione. Può anche essere horror, esoterico, filosofico, storico, metaforico, thriller, investigativo ma, soprattutto, è un'innegabile ed assoluta prova di talento. Del talento di Neil Gaiman, romanziere autore di un libro bellissimo quale American gods - ma anche della sceneggiatura di Beowulf, purtroppo - che qui riversa tutta la propria immaginazione per una saga destinata a entrare nella leggenda.WATCHMENQuis custodiet ipsos custodes? Chi controlla i controllori?Il podio non poteva che essere comandato da questo fumetto, l'opera che più di ogni altra mi ha stravolto la vita e fatto capire tutte le potenzialità del mezzo. Un fumetto di (e sui) supereroi solo in apparenza perché, rifuggendo alle splash page e alle onomatopee colorate e fracassone, predilige una rigidissima griglia a nove insieme all'assoluta e totale introspezione dei personaggi. Cosa si nasconde dietro le loro maschere? Solo degli uomini spaventati, oltre che dalla guerra in Vietnam e dalla crisi missilistica, da loro stessi e da ciò che rappresentano. L'apologia di un'umanità dispersa e scombinata che ha totalmente perso la rotta.E devo ammette che pure il film di Snyder mi è piaciuto moltissimo. E no, non è il film che è troppo brutto, ma il fumetto che è troppo bello - e il finale nella sua realtà filmica l'ho trovato coerente.
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