I funghi: come raccogliergli e mangiarli in sicurezza
Creato il 11 novembre 2013 da Fernanda Cosentino
L’autunno
è la stagione dei funghi, organismi complessi e molto importanti per l’ecologia
di diversi habitat. I funghi crescono soprattutto nei boschi, principalmente,
ma non solo, sotto le cortecce degli alberi.
La raccolta e commercializzazione
dei funghi è regolata dalla Legge del 23/08/1993 n. 352 (integrata dal DPR del
14/07/1995 n. 376) che prevede:
-
un limite
massimo di quantità di raccolta, per non provocare danni all’ecosistema;
-
il divieto di
usare rastrelli, uncini o altri strumenti nella raccolta, poiché
potrebbero danneggiare il terreno e l’apparato riproduttivo del fungo;
-
ogni fungo
deve essere raccolto intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio
e non tagliato;
-
i funghi
raccolti non devono essere troppo giovani o in cattivo stato di
conservazione (ammuffiti o fradici);
-
i funghi raccolti devono essere riposti in contenitori idonei a
consentire la diffusione delle spore, come ad esempio i cestini di vimini
che sono rigidi ma areati e permettono la disseminazione delle spore. È
vietato in ogni caso l'uso di contenitori di plastica, per evitare
fenomeni di compressione e fermentazione dei funghi. Il calore della
plastica può causare la produzione di sostanze tossiche che possono provocare
intossicazioni;
-
il divieto di distruggere gli
esemplari velenosi per l’uomo: sono comunque utili alla vita del bosco.
È
inoltre vietato raccogliere funghi:
-
nelle riserve naturali integrali;
-
nelle aree ricadenti in parchi nazionali, in riserve naturali e in
parchi naturali regionali, individuate dai relativi organismi di gestione;
-
nelle aree specificamente interdette dall'autorità forestale
competente per motivi silvo-colturali;
-
in altre aree di particolare valore naturalistico e scientifico,
individuate dagli organi regionali e locali competenti.
Ricordate, inoltre, che non
esistono metodi empirici (prove con l’aglio, con le monete d’argento), che
permettano di verificare che un fungo sia velenoso o no. L’unico modo per verificare
la velenosità di un fungo, dopo averlo raccolto, è il controllo gratuito da
parte degli ispettori micologi delle ASL.
Una volta accertato che i
funghi, raccolti o comprati non sono velenosi, vanno consumati dopo essere
stati ben cotti e non vanno fatti mangiare a bambini, donne in gravidanza,
persone intolleranti a determinati farmaci o affette da determinate patologie.
Se dopo aver consumato dei
funghi, anche controllati, insorgono disturbi, è bene recarsi immediatamente in
pronto soccorso con gli eventuali avanzi dei funghi (cotti, crudi, scarti di
pulizia). Se altre persone hanno mangiato gli stessi funghi, contattarle e
invitarle a presentarsi al pronto soccorso.
Le informazioni per scrivere questo post sono state tratte da http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsplingua=italiano&menu=dossier&p=dadossier&id=17 a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
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