- un limite massimo di quantità di raccolta, per non provocare danni all’ecosistema;
- il divieto di usare rastrelli, uncini o altri strumenti nella raccolta, poiché potrebbero danneggiare il terreno e l’apparato riproduttivo del fungo;
- ogni fungo deve essere raccolto intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio e non tagliato;
- i funghi raccolti non devono essere troppo giovani o in cattivo stato di conservazione (ammuffiti o fradici);
- i funghi raccolti devono essere riposti in contenitori idonei a consentire la diffusione delle spore, come ad esempio i cestini di vimini che sono rigidi ma areati e permettono la disseminazione delle spore. È vietato in ogni caso l'uso di contenitori di plastica, per evitare fenomeni di compressione e fermentazione dei funghi. Il calore della plastica può causare la produzione di sostanze tossiche che possono provocare intossicazioni;
- il divieto di distruggere gli esemplari velenosi per l’uomo: sono comunque utili alla vita del bosco.
- nelle riserve naturali integrali;
- nelle aree ricadenti in parchi nazionali, in riserve naturali e in parchi naturali regionali, individuate dai relativi organismi di gestione;
- nelle aree specificamente interdette dall'autorità forestale competente per motivi silvo-colturali;
- in altre aree di particolare valore naturalistico e scientifico, individuate dagli organi regionali e locali competenti.