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I fuochi di Tegel

Creato il 23 novembre 2015 da Paperottolo37 @RecensioniLibra

Un inizio strepitoso per un “progetto editoriale” che promette di avvincere i lettori

Salve a tutti!

I fuochi di Tegel
Per cominciare al meglio questa nuova settimana vi propongo la mia recensione al primo capitolo di una saga che promette, a dir poco, meraviglie. Si tratta di un “progetto editoriale”, come l’ho definito sopra, di ampio respiro. Tant’è che nella mia presentazione di qualche giorno fa ho accennato al fatto che vedrà i due autori, Fabio Geda, noto al pubblico dei lettori per il romanzo “Nel mare ci sono i coccodrilli” e Marco Magnone, per più di tre anni e mezzo. Si tratta della saga di “Berlin” che ha avuto inizio con il capitolo intitolato “Berlin. I fuochi di Tegel” edito, come lo sarà poi l’intera saga dalla Mondadori Editore.

Siamo a Berlino, nell’aprile del 1978. Un misterioso virus ha sterminato, è il caso di dirlo, tutti gli adulti e minaccia, una minaccia vera e presente, di reclamare le vite di quanti raggiungeranno la fascia d’età che parte dai sedici anni in su. Nel primo capitolo un gruppo dei ragazzi che hanno scelto come propria base l’ex aeroporto di Tegel, si introduce nell’abitazione di un gruppo di ragazze accampatesi in un castello sull’Isola dei pavoni al centro del fiume Havel e sottrae loro un bambino. Questo bambino ha una caratteristica che lo rende speciale. È infatti il figlio della sorella di una delle “ragazze dell’Havel” nato da una madre già segnata dal virus letale che ha colpito Berlino; un “Bambino della Morte”, come viene chiamato dai ragazzi di Tegel.

A seguito di questo rapimento un gruppo di “ragazze dell’Havel” partono in cerca di qualcuno, possibilmente di qualche ragazzo, che possa dar loro una mano a recuperare il piccolo Theo, così si chiama il bambino. Le ragazze si rivolgono al gruppo di ragazzi con base a Gropiusstadt ricevendo, dal loro capo, già segnato a sua volta dal virus, una risposta negativa. Nonostante questo e nonostante il fatto che le ragazze se ne vadano inizialmente deluse e infuriate alcuni dei ragazzi di Gropiusstadt, primo tra tutti Jakob, accettano poi di dare una mano alle “ragazze dell’Havel” a recuperare il bambino affrontando un’avventura che li porterà a dover essere tra i contendenti di una serie di prove di un’assurda “Festa della Morte”.

I fuochi di Tegel
Con un ritmo serrato degno delle migliori avventure Fabio Geda e Marco Magnone regalano ai propri lettori un primo capitolo di grande impatto emotivo che mette in maniera perfetta le basi affinché il “progetto editoriale” possa svilupparsi nel migliore dei modi e lasciando in tutti i lettori una “fame” che potrà essere saziata solo da un nuovo capitolo delle vicende di “Berlin“, nuovo capitolo che, personalmente, mi auguro gli autori non mi facciano sospirare troppo a lungo!

Per ora vi saluto e ringraziando tutte e tutti voi per la pazienza e l’attenzione vi do l’arrivederci alla prossima!

Buona notte e, come sempre, Buona lettura, magari proprio con “Berlin. I fuochi di Tegel” di Fabio Geda e Marco Magnone, edito da Mondadori Editore!

Con simpatia! :)

I fuochi di Tegel



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