Magazine Cultura

I fuochi di Valyria (d George R.R. Martin)

Creato il 11 maggio 2012 da Mcnab75

 I fuochi di Valyria (d George R.R. Martin)

Sinossi

Nella sanguinaria epopea della guerra dei Cinque re, Stannis Baratheon è impegnato in un’estenuante marcia nel gelo contro il traditore lord Bolton, mentre un inquietante vuoto di potere circonda il Trono di Spade a causa della prigionia di Cersei Lannister, ancora presa negli artigli di un risorto fanatismo religioso. Mai prima d’ora il continente occidentale è stato tanto duramente devastato e mortalmente indebolito, così da diventare facile terra di conquista da parte di nemici vicini e lontani. Nelle Isole di Ferro, il sinistro Euron Occhio di Corvo si prepara a lanciare una nuova invasione dal mare, mentre a Dorne, la marca più meridionale del reame, un principe solo all’apparenza in declino ordisce una cospirazione volta a un nuovo, imprevedibile ritorno dell’antica dinastia. Oltre il Mare Stretto, Daenerys Targaryen, orgogliosa e coraggiosa regina dei draghi, si piega a un subdolo matrimonio di convenienza nel nome di una pace incerta, senza con questo rinunciare al suo sogno di tornare sul trono che fu di Aegon il Conquistatore. Finito suo malgrado nelle mani lorde di sangue degli schiavisti di Yunkai, città nemica giurata di Daenerys, l’indistruttibile nano Tyrion Lannister è costretto a giocare il tutto per tutto per sopravvivere a un assedio disastroso. Nel frattempo, all’ombra della titanica Barriera di ghiaccio nell’estremo Nord del reame, il giovane Jon Snow, coraggioso lord comandante dei Guardiani della notte, concepisce una temeraria strategia…

Commento

Nota n°1: Quest’articolo è privo delle coordinate minime e necessarie per l’acquisto diretto del romanzo, nel tentativo di boicottare Mondadori, che da anni segue una disonesta politica di spezzettamento dei libri di George R. Martin (venduti negli USA in un volumoni singoli) per lucrare sui fans della saga.
Nota n°2: Quella che segue NON è una vera e propria recensione. Non avendo mai recensito i precedenti volumi della saga mi sembra sciocco iniziare da quello che in Italia viene indicato come l’undicesimo libro. A ogni modo, avendoli letti tutti (i primi pure due volte), posso esprime un giudizio assennato sulla storia.
Nota n°3: Facendo riferimento all’operazione di boicottaggio enunciata nella nota n°1, tengo a precisare che ho letto I fuochi di Valyria gratuitamente, in Feltrinelli, sfruttando le pause pranzo.

Cercherò di essere breve. George R.R. Martin è uno dei pochissimi autori di fantasy classico (dinastico, medioevale etc etc) che riesce a non farmi addormentare sulla sedia. Mi piace il suo stile crudo e iperealista, mi piace il mondo che ha creato, povero di magia, libero da elfi, nani, drow e altri classici della narrativa di genere, ma ricco comunque di mistero e di leggenda. Mi piace il gioco del trono.

I fuochi di Valyria (d George R.R. Martin)

Quando ho iniziato a leggerti avevi la barba nera. Muoviti a finire la saga, ca**o!

Credo di essere stato uno dei suoi primissimi lettori, quando in Italia era ancora un perfetto sconosciuto. Ricordo di aver “infettato” almeno una decina di amici, prestando i libri di Martin o suggerendo la loro lettura.
I fuochi di Valyria, tuttavia, è un volume piuttosto inutile di questa saga che tende a estendersi all’infinito. Il libro è scritto benissimo, come al solito, ed è ricco di siparietti e dialoghi memorabili, in puro stile Martin. Tuttavia molti capitoli sono fini a se stessi e si ha la netta sensazione di sorbirsi un brodino allungato. Succede poco, ci sono troppi POV, alcuni davvero superflui.
Sembra di vederli, gli editori del buon Giorgione, mentre gli chiedono di allungare di millemila parole la saga, visto che vende un botto e che ora c’è pure l’uberfigo serial della HBO in TV.

Il lettore di lungo corso, quello come me, tanto per dire, inizia però ad averne le saccocce piene. Innanzitutto c’è un’obiettiva difficoltà a ricordare i quindici milioni (circa) di personaggi introdotti da Martin nel corso degli anni. Aggiungeteci lo snervamento di arrivare a fine di un capitolo per poi accorgersi che non è successo niente di niente.
E ne I fuochi di Valyria non succede appunto quasi un ca**o!
Insomma, per farla breve Giorgione scrive sempre da Dio, ma si deve muovere a finire il tutto, perché vorremmo conoscere la fine della storia prima di morire tutti di vecchiaia.
Lui per primo, vedendolo in foto.


Filed under: libri, recensioni

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines