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I giornalisti vendono solo opinioni

Da Marta Saponaro
I GIORNALISTI VENDONO SOLO OPINIONI
Come ben vedete dall'immagine, la figura del vero giornalista è collaboratore, quella del giornalista di settore è saltuaria la rincipale è  quella dell'opinionista, definita grande giornalista ed è autorizzato ad esprimere le sue opinioni Quando andate in edicola ricordatevi che pagate chicchessia perché vi scrive la sua opinione che bel lavoro che si sono inventati a vostro carico per giunta!
DA IL SOLE 24 ORE ECCO COSA SCRIVE QUESTO GIORNALISTA E POI DITEMI SE QUESTA E' INFORMAZIONE O PIUTTOSTO UN ASSERVIMENTO DEI MEDIA ALLA CLASSA DOMINANTE CHE NON SONO I POLITICI MA LE LOBBY FINANZIARIE, LE MULTINAZIONALI E I PETROLIERI. Quindi non è detto che colui che scrive sia informato bene ma basta che sappia scrivere ciò che chiedono. Il sole 24 Ore di Andrea Grignolio In secondo luogo, le preoccupazioni principali vengono dalle possibili conseguenze economiche di una simile proposta. Tra le tante, ne propongo due. La ricerca biomedica è in tutti i Paesi avanzati un importante motore per l'innovazione e sviluppo nazionale. La quasi totalità delle tecnologie, dei farmaci e delle terapie utili per la salute dell'uomo non si sarebbero potuti ottenere senza l'utilizzo di animali da laboratorio (per lo più ratti). Le battaglie legali degli animalisti supportate da un fondamento costituzionale causerebbero un blocco totale della ricerca biomedica italiana, che verrebbe presa in ostaggio da annosi ricorsi alle diverse corti nazionali (C. Costituzionale) o internazionali (C. di Giustizia Europea, C. Europea dei Diritti dell'Uomo). Un comparto quello dell'industria della salute, è bene ricordarlo, che vede il settore farmaceutico al secondo posto in Europa dopo quello tedesco – dunque di importanza strategica a dispetto della difficile situazione in cui versa il sistema industriale italiano. Nell'ultimo anno esso vanta un export del 61% del prodotto pari a 25 miliardi di euro, generando più di 2 miliardi di euro l'anno in investimenti in produzione e ricerca, e dando lavoro a più di 60.000 addetti (Aspen Institute 2014).
L'altra preoccupazione riguarda una severa contrazione dell'industria alimentare italiana (la seconda del Paese dopo quella metalmeccanica) che conta 400.000 addetti e un export che nel 2013 è stato di quasi 25 miliardi di euro (infoaffari esteri, Min. Farnesina). Come nel settore biomedico, anche in quello alimentare eventuali interventi normativi tesi ad aumentare le già vigenti norme per il benessere animale causerebbero inevitabilmente un indebolimento del mercato e un aumento dei costi che avrebbero il doppio effetto di ricadere economicamente sui consumatori e di diminuire la competitività con il mercato globale.
Si potrebbe obiettare che queste sono paure infondate perché nei Paesi come la Germania e la Svizzera in cui la tutela degli animali è stata inserita nella carta costituzionale, rispettivamente nel 2002 e nel 2000, nulla di tutto ciò è avvenuto. Di fatto, però, è altrettanto vero che il nostro è un Paese diverso da Germania e Svizzera e le derive estreme e irrazionali (anche a costo di danni all'uomo) non sono difficili da immaginare. Ne è prova che l'Italia è il solo membro della Comunità europea che nell'ultimo anno ha proposto l'applicazione restrittiva della legislazione europea sulla sperimentazione animale, che vieta la sperimentazione in campo aperto degli Ogm e che ha tentato di promuovere leggi che punivano con il carcere la coltura di piante geneticamente modificate (fortunatamente, in quest'ultimo caso, stralciata in extremis dal governo). È dunque più che ragionevole immaginare una recrudescenza di sentimenti illiberali verso l'industria biomedica e alimentare, una volta che ai movimenti animalisti sia dato un avallo costituzionale.


RISPOSTA DI AGENDA PIANETA TERRA
Il Sole 24 ORE - "Contro la proposta di modifica dell'articolo 9 - ANIMALI FUORI DALLA COSTITUZIONE" di Andrea Grignolio
Dedicato ad Andrea Grignolio
Chi è? Ha scritto in “Domenica”, l’inserto del Sole 24 ore del 4/1/2015, un articolo spaventato per la proposta di inserimento nella Costituzione di una modifica dell’art. 9 per la tutela dei diritti animali.
Lei non sa, gentile Andrea, che giace in I Commissione Affari Costituzionali la petizione “Per una Costituzione un po’ più verde” (numero 430) presentata dall’Agenda del Pianeta Terra, con 35.000 firme per aggiornare e migliorare il rapporto tra uomo, natura e animali. Ma non si preoccupi perché nessuno mai cambierà nulla per causa di quell’antropocentrismo cieco che impedisce l’evoluzione civile della cultura mondiale. Proprio sperimentazione sugli animali e alimentazione a base di proteine animali (cioè torture, uccisioni, sfruttamento) squalificano attualmente la nostra cosiddetta civiltà umana. Studi, legga, apra gli occhi, gentile e spaurito Andrea, l’ ”Uomo” si è autoproclamato superiore a tutto e a tutti, padrone del mondo, ma è solo un povero animale nato e guidato da batteri, una vecchia scimmia presuntuosa e crudele, ignorante e distruttiva che pensa di usare gli animali per diritto dato da Dio. Altolà uomini.Le persone che hanno già aperto la mente e il cuore verso la Natura e le sue creature, le persone oggi - ahimé - disprezzate e forse derise, hanno capito qualcosa in più e stanno liberando umani e non umani da pregiudizi, ignoranza, ingiustizia e barbarie. Laura Girardello
Sulla sperimentazione animale ho parlato a profusione e penso che non smetterò perché è un problema irrisolto con il dibattito ancora aperto. Però in questo post vorrei spostare l'attenzione su un altro punto di vista. Mi domando una cosa come mai la storia di Caterina Simonsen è nota alla maggioranza degli italiani, persino i politici sono intervenuti. Togliendo Facebook dove la ragazza aveva aperto una pagina, in youtube ci sono due sezioni di suoi video, ed è stata ospite anche sulle reti nazionali. Annamaria Fioriti, malata di SLA, anche lei presente in Facebook e che comunica con un apparecchio, su YouTube solo due video e nessuna televisione nazionale ne parla. Non è che effettivamente la ragazzina è strumentalizzata dai politici che alla fine lavorano per le case farmaceutiche? Non siamo stupidi e qui lo ribadisco un comportamento del genere fa comprendere quanto disinteresse ha la politica, e non è una questione morale perché se lo fosse stata allora note di apprezzamento anche per Annamaria sarebbero state presenti. Altra cosa molto fastidiosa che oramai tutta la stampa mostra. Essere giornalista non è sinonimo di opinionista. I blogger, magari possono farlo perché il blog è un diario in rete dove le persone scrivono i loro pensieri su fatti personali e non. Ma chi scrive per una testata dovrebbe essere al di sopra delle parti e dare la notizia scevra da ogni pensiero e commento personale. Hanno iniziato con lo sport dove la partita calcistica fa da corollario ai mille invitati, magari alcuni di loro non hanno mai giocato a pallone, sputano sentenze a destra e a manca finendo poi a commentare non l'avvenimento sportivo ma addirittura la vita e i cavoli personali dei giocatori, allenatori e via dicendo. Alla fine quando leggi un giornale non sai più dove è la vera notizia e dove c'è l'opinione. Questo è un metodo subdolo per insinuare nella testa delle persone idee e pensieri di altri. Alla fine l'esito è plateale i cittadini non hanno più una loro opinione e proferiscono meditazioni che appartengono ora ad uno ora all'altro. Anche se meschino, così facendo molto spesso non viene nemmeno rispettata la vita privata del poveraccio di turno (vedasi Balotelli che era sempre tirato in mezzo per ogni cosa anche se non era lui il punto centrale),  fino a che si parla di calcio o cose del genere non succede nulla di grave ma in circostanze tipo la sperimentazione, quindi di una certa importanza e gravità,  i giornalisti , visto tra l'altro che non guadagnano proprio pochi spiccioli, dovrebbero limitarsi a dare la notizia pura e non i loro pensieri. Caso mai che si inventino una testata ad hoc intitolata "facezie e rimuginamenti del giornalista opinionista".   Se poi vogliono continuare su questa riga allora dovrebbero almeno essere meno di parte e presentare entrambe le realtà, lasciando alle persone l'opportunità di prendere la propria decisione e valutare in solitudine ascoltando il loro cuore. Ma, dimenticavo siamo nell'era della globalizzazione e anche il pensiero deve essere globale perciò tutti dobbiamo meditare come vogliono i padroni. Prima di concludere mi domando, pensiero uniformato, notizie uniformate, tristezza uniformata ma perché la povertà è solo ad un senso? Perché non uniformare la ricchezza e tutti essere come i politici o chi sta tirando le fila? No su questo essere diversi è giusto. Meditate gente meditate.         
Intervista ad Annamaria Fioriti: https://www.youtube.com/watch?v=ev6hQm6OLDc Per Caterina Simonsen basta digitare il nome e ne vengono fuori a profusione (per quello non ne ho inseriti tra l'altro è pure famosa dopo anche il libro che hanno prodotto!)
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