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I giorni dei giovani leoni di Gino Pitaro

Creato il 21 settembre 2012 da Sadica @sadicamente

I giorni dei giovani leoni di Gino Pitaro

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"I giorni dei giovani leoni" è il romanzo d'esordio di Gino Pitaro, edito da Arduino Sacco Editore, che grazie al passaparola dei lettori è diventato un piccolo cult della letteratura underground.
Un piccolo grande successo, grazie ai tantissimi lettori che hanno apprezzato e continuano a consigliare il tuo libro. Te lo aspettavi?
Un pò si e un pò no. Quando si scrive lo si fa pensando di trovare un ponte di comunicazione che possa essere foriero di emozioni, di stimoli intellettuali, di utilità se vogliamo, ma non si può scrivere partendo dal presupposto di dover piacere. Occorre avere onestà intellettuale, un ingrediente fondamentale.
Certo, bisogna anche pensare che ci si rivolge ai lettori, ed è questo il bello. E' questa energia che nasce e che si fonde la quale a un certo punto prende una vita propria.
Il libro tira fuori manine e piedini e comincia a viaggiare per conto suo. Mi viene da pensare che noi autori ci limitiamo a "svezzare" i libri, questi poi se ne vanno per conto proprio. In un certo senso sono come dei figli, ma non voglio cadere in una retorica sdolcinata in merito.
Il romanzo sembra ricalcare l'epoca in cui viviamo, ove i giovani si ritrovano in una giungla urbana, cercando di sopravvivere e possibilmente realizzare i propri sogni.Si, il grande tema del libro è il lavoro, ma anche l'università.
I sogni son desideri...
E' una storia che si articola tra sfide, amori, contrasti giovanili, episodi drammatici o divertenti. E' proprio questo squarcio realistico, talvolta ironico e dinamico, altre riflessivo, che è piaicuto ai lettori. L'utilizzo di una cadenza parlata ma capace di trovare - a detta di diverse persone - degli squarci di poesia.
Eppoi si, vi ho voluto mettere delle considerazioni. Il realismo descrittivo o le metafore del romanzo hanno stimolato diversi lettori, ma non è bene parlare bene del proprio romanzo. Detesto quegli scrittori che "vendono" la propria opera volendo che gli altri la considerino al di sopra della "marmaglia".
I giorni dei giovani leoni di Gino Pitaro
Il rapporto autore e scrittore è semplice: uno scrive delle cose e queste stesse sono capaci di dire qualcosa nella sfera personale di ognuno, tutto il resto è fare conoscere il proprio lavoro. I lettori faranno le loro scelte, inoltre qualsiasi autore è anche lettore, ma non voglio divagare troppo.
Rimanendo nel contesto della tua domanda direi che sono due gli aspetti centrali del libro, ovvero il mondo del call center e quello dell'università: due grandi icone sociali del mondo di oggi. Il primo relativamente narrato e la seconda insufficientemente trattata dalla letteratura italiana.
Per esperienze personali conosco bene entrambi. A mio parere, per essere credibili bisogna narrare solo di cose che si conoscono.
A detta di qualche lettore, questo romanzo porta fortuna. E' vero? E secondo te, per quale motivo?Si, la cosa è divertente.
Ogni libro porta cambiamenti per il bene delle persone. Sembra una cavolata posta così, uno spot per allocchi, però il discorso è molto semplice. Ogni libro partecipa alla costruzione della nostra sensibilità e dei nostri strumenti intellettuali, essendo un contributo in tal senso arricchisce la nostra percezione del mondo, quindi ci trasforma.
Evolvendo noi le cose che ci capitando diventano sempre più in linea con il nostro profilo di sviluppo. E' una cosa logica se ci pensi. Afferma ciò anche la PNL, ma è cosa risaputa dal sempre.
Il potere e la forza del linguaggio sono stati oggetto di studi da tempi remoti.
Per farla breve, credo semplicemente che in un certo contesto metropolitano il mio romanzo abbia smosso qualcosa in determinate fasce sociali.
Insomma, sono un pò il Paulo Coelho "de noantri" (ride, nda) ma è normale. Anzi, per smitizzare un pò il mio ruolo di "conducator delle arti letterarie" dico che ciò mi è capitato con i libri di altri, ciò è del tutto normale.
Sono infine i lettori che ti scrivono e associano la lettura del tuo libro a un cambiamento importante, che ha o avrà riflessi positivi, e questo mi piace.
A chi consiglieresti di leggere questo libro?
A tutti.
Avevo pensato a una fascia abbastanza ampia che va dai sedici ai quarantacinque anni, ma successivamente ho scoperto che il mio romanzo piaceva anche a gente più matura o a persone che volevano scoprire qualcosa dei loro figli o dei loro nipoti.
Gino Pitaro e la scrittura: come nasce questa passione?
Il primo racconto lo scrissi a sedici anni. Un manoscritto corposo di circa cinquanta pagine dattiloscritte che inviai a una piccola testata cittadina (l'autore è originario di Vibo Valentia, nda) che si intitola "Pronto? Qui Calabria!".
Questo quindicinale pubblicava racconti di persone del luogo, anche in due-tre numeri. Ricordo che lo spedii attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno. Era la storia di un giovane punk diviso tra ribellione e inedia, che poi finiva a bere birra appoggiato a una vetrina dove erano esposti televisori in vendita, cominciando a dialogare con essi, fondendo un percorso reale e uno onirico, quindi "diversamente reale".
Dopo quindici giorni ingenuamente comprai il giornale per vedere se era stato pubblicato, poi, pensando che fosse troppo presto, lo riacquistai trepidante dopo altri quindici e via via fino alla fine dell'estate, quindi cominciò la scuola. (ride, nda)Non ho ancora ritrovato il mio primo racconto, sarei curioso di rileggermi.
Scrivere è più che una passione, è un'esigenza che diventa anche un mestiere. E non c'è mestiere che nobilita di più che fare di ciò che piace - o meglio ciò che è un'impellenza - il proprio lavoro.
Quanto è importante per uno scrittore esordiente avere una casa editrice che lo segua e che riesca a farlo emergere nel foltissimo panorama letterario?
E' fondamentale!
Sono grato alla Arduino Sacco Editore. Credo che un autore debba darsi da fare con garbo per far conoscere il proprio lavoro, ma che anche la casa editrice debba essere dinamica, attiva e propositiva.
Tante cose sono molto migliorabili da questo punto di vista, sia nel prosieguo de "I giorni dei giovani leoni" sia per i prossimi libri.
Alle case editrici suggerisco che se si crede nelle proprie proposte il successo, quello sano, arriva. Credere significa proporre e sostenere gli autori attraverso varie iniziative, e anche gli autori stessi devono proporsi con "animus pugnandi", idee e propositi da mettere in pratica, ma senza alcun arrivismo.
Guardandomi intorno io cerco sempre quelle case editrici dove io possa sentirmi uno di casa e costruire insieme qualcosa, con umiltà e decisione, ma anche sana allegria. La sintonia è importante.Stai pensando a un seguito o stai scrivendo un romanzo totalmente diverso?
E' relativamente prematuro.
Il nuovo libro già c'è ed è una raccolta di racconti unita da un sottile filo tematico e relazionale. In effetti lo si può leggere come la classica raccolta di racconti di un solo autore, genere che va forte, oppure avere un approccio generale che consenta di leggere il tutto come un'unica storia, come diverse possibilità esistenziali di un protagonista, ma è solo una chiave di lettura.
Si tratta di storie abbastanza animate, sia all'interno della coscienza dei personaggi che in quello che capita loro nella vita. E' una mezza sorpresa, ma non voglio svelare di più. Comunque esistono già degli appunti per una specie di seguito del mio esordio, anche se in realtà è una nuova storia che affonda nello stesso humus ma produce eventi e frutti diversi.
Prossimamente ci saranno incontri  con i lettori o presentazioni?Si, ho due-tre contatti. Fino adesso ho fatto sette incontri.
Progetti imminenti?
Comprare un piccolo gommone e una nuova macchina fotografica subacquea. Adoro andare a zonzo per i fondali sottocosta.
Il gommone però non so dove metterlo...

Il romanzo "I giorni dei giovani leoni" è disponibile in contrassegno e senza necessità di iscrizione sul sito della casa editrice http://www.arduinosacco.it/, su IBS, Libreria Universitaria e Wuz.
In Italia lo si può acquistare nelle librerie accreditate. A Roma, tra i diversi esercizi, il libro è negli scaffali della Libreria Fahrenheit 451 di Piazza Campo de' Fiori 44.

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