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I giorni del Recioto

Da Marco1965_98 @foodstoriestwit

 
Il modo migliore per godersi queste colline dolci, al confine fra la provincia di Verona e quella di Vicenza, alle propaggini dei Monti Lessini e per conoscere le uve c he qui si coltivano e che danno un grande prodotto come il Recioto. In concomitanza con il Gambellara Wine Festival  infatti, si tiene anche, sempre a Gambellara, l’85° Festa dell’uva e del Vin recioto dal 21 al 23 settembre.
 
Sabato sera a Palazzo Cera, ci sarà un happy hour con i vini di Gambellara accompagnati da degustazioni di prodotti tipici del territorio, a cura del gruppo Ristoratori della Strada del Recioto, seguiti da incontri con i produttori e tanta musica dal vivo.
 
Domenica la giornata si aprirà con la Mostra dell'Uva e l'inaugurazione del Gambellara Wine Festival. A seguire, la premiazione delle migliori uve e dei vincitori della Selezione “Migliore Recioto di Gambellara” e “Migliore Gambellara Classico”, e l'inaugurazione della Mostra degustazione dei prodotti tipici locali.
  Picai.jpg
Prodotto in due tipologie, Classico e Spumante, il Recioto viene ottenuto vinificando l’uva Garganega della zona collinare, secondo l’antica tradizione locale. Le origini, infatti, sono incerte e alcuni lo fanno risalire la passito denominato Reticio menzionato da Virgilio che da Plinio il Vecchio.  Altra ipotesi è che il termine Recioto derivi da quello veneto "recia", che significa orecchio, e con il quale si fa riferimento alla parte più alta del grappolo, ovvero quella contenente il succo migliore. Plinio nella sua opera Historia Naturalis ebbe modo di indicare ben diciotto metodologie per ottenere il vinum passim: in genere le uve si lasciavano sulla pianta per un mese, dopo la raccolta principale, avendo cura di torcere i peduncoli dei grappoli; in altri casi le uve si raccoglievano subito e si esponevano al sole, su graticci, per tre giorni, o, all'ombra, per dieci giorni. Oggi il Recioto  si fa appassire su graticci o appiccati alle travi, i cosiddetti picai (appiccare si dice appunto, in lingua veneta, "picar via"), in locali arieggiati e privi di umidità fino a dicembre-gennaio, per essere poi pigiata in modo soffice: il mosto ottenuto subisce quindi una fermentazione in bianco che si protrae per i mesi invernali, assumendo delle caratteristiche del tutto peculiari.
Da provare con i dolci.
Dove mangiare:
Antica Osteria al Castello – creatività e tipicità in mezzo ai vigneti - Via Castello 23 -Sorio di Gambellara  (Vicenza) - Tel. 0444 444 085 - http://www.anticaosteriaalcastello.com
Trattoria L’Orologio 2 – per gli amanti della carne alla griglia - Via Contrada Selva 73, 36054 Montebello Vicentino – tel 0039 0444 440048
Dove dormire:
Agriturismo Palazzetto Ardi – piccolo palazzo del ‘400 con azienda agricola biologica annessa – Via Ciron 4/5 36053 Gambellara (Vi) – tel +39 444 440450 - http://www.palazzettoardi.com
Antica Casa la Terza – antica casa del 17° secolo in mezzo a un parco -via Pigna 62, 37038 Soave (Vr) – tel +39 045  7675360 - http://www.bblaterza.it inserito da Elena Bianco

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