L'altro ieri David Cage ha tirato fuori dal cilindro Kara, una tech demo in cui si può vedere un assaggio della tecnologia che impiegherà nei suoi prossimi giochi, incentrata sul fotorealismo e sulla riproduzione delle movenze e delle espressioni umane. La mattina dopo RRobe commenta che il mondo dei videogiochi soffre di un complesso d'inferiorità nei confronti di quello del cinema, cercando una validazione culturale che in fondo non serve, essendoci già il riscontro del pubblico. A dire il vero però...
...in realtà il riscontro del pubblico è fortemente legato alla qualità grafica. Le spese per il comparto estetico dei giochi rappresentano una delle fette più importanti dei budget di produzione (assieme a quelle di marketing), e del resto se da un lato il grande pubblico non manca mai di sottolineare che il tal gioco "sembra un film", dall'altro gli specialisti fanno spesso a gara per contare il numero di poligoni, il livello di antialiasing e la quantità di effetti speciali.
Alla fine non sarebbe neanche un problema, se non fosse che nella stragrande maggioranza delle volte lo stile e l'estetica vengono completamente ignorati. Il grande pubblico vuole il film da pop corn, e gli specialistici vogliono l'alta risoluzione e l'anti aliasing. Se poi a schermo si vedono sempre i soliti marine, e il gameplay è sempre quello, chi se ne accorge? E del resto, se Cage stesso non calcasse la mano sull'aspetto tecnico, chi se li comprerebbe i suoi giochi?