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I have a dream.

Da Gianna
I have a dream. I Have a dream. Abolizione della schiavitù post-moderna.  I Have a dream. Che tutti gli sfruttati, i sotto-occupati, gli stagisti, le finte Partite Iva, i finti Praticanti, si uniscano sotto un fronte comune di lotta. Per riprenderci quella dignità sancita dalla Costituzione.  I Have a dream.  Creare un sindacato alternativo ai soggetti attuali che ancora pensano che i lavoratori siano solo Operai e Dipendenti Pubblici.  C’è un sotto-bosco di incazzati neri. Perchè il loro futuro si chiama lavorare senza essere pagati.  O perchè di questo passo dovranno pagare per lavorare.  I Have a dream.  Il rifiuto del concetto di lavoro come moda. Uno status symbol da osteggiare qui e là, prima di dover contare i soldi per riuscire a pagare l’aperitivo. Il lavoro deve tornare al suo spirito originario. Serve per vivere. Per mantenersi. Per organizzare la trama del proprio racconto.  Non ha alcun senso, in questo senso, Lavorare Gratis.  I Have a dream Che non si progetti più per costruire Centri Commerciali, con soldi di dubbia provenienza. Non-luoghi in cui agitare e agitarsi. Vedere senza guardare. Vendere. Se non il nulla. Alimentarsi di plastica e gingilli da super-divi. Patinati e impataccati. Dentro e fuori.  Tornare a prendersi la terra per autoprodurre e autoprodursi.  E Magari tornare a lottare per salvaguardare quelle terre che tra qualche anno multinazionali cinesi o indiane vorranno occupare.  I Have a dream. Creare lavoro con progetti di recupero ambientale e culturale di fabbriche dismesse, edifici in disuso. Riportare la vita dentro gli spazi. E non togliere l’anima dai luoghi.  I Have a dream.  Tornare a immaginare.

avanguardia-libertaria


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