Dopo quattro singoli ("Hard out Here", "Air Balloons", "L8 CMMR", "Our time") e a suon di dimenticati le palle, fatti crescere le tette, siamo arrivati a questo quinto singolo che contiene tutte le peculiarità del poppettino speziato di Lily: beat moonbathon, loop vocali e quella voce così leggera, così democratica, tanto da farti pensare di poterti dedicare al canto. NO.
RiRi isn't scared of Katy Perry's roaring
Queen B's going back to the drawing
Lorde smells blood, yeah, she's about to slay you
Kid ain't one to fuck with when she's only on her debut
We're all watching Gaga, L-O-L-O, ah-ha
Dying for the art so, really, she's a martyr
Rihanna non ha paura di Katy Perry, Beyoncé è tornata a fare quello che sa far meglio, Lorde è pazza ma è già un'icona e Lady Gaga vende (non più) morendo per la sua arte. Per tutto il pezzo Lily sfrutta la metafora della boxe per scherzare sul fatto che è pronta a tornare, che desidera diventare una diva, anzi la diva per eccellenza, più dea che donna, quindi Sheezus. Creando un parallelismo tra Kanye West e Lily Allen (perché è questo che Lily vorrebbe, essere paragonata a un uomo e non solo alle colleghe femmine, ma in questo caso dovrebbe fare un passo indietro per una questione di genere musicale. Scusaci Lily, we love catalogare), sono sicura che tutti e due si siano ritrovati a chiedere dei dannati croissant in qualche altezzoso ristorante, ma oltre a questo nulla di più. Ma alla critica Lily tiene a dire che è tutto il contrario di quello che canta, che nomina le colleghe non per scatenare un dissing ma per spiegare quanto è dura essere continuamente affiancate alle altre e come il paragone spinga le donne a farsi sgambetto a vicenda. Fare nomi così grossi ti rende protagonista di un moto di pubblicità, commenti e altrettanti paragoni, ma Lily era solo sarcastica eh! Ora, è vero che il sarcasmo uccide tutte le cose belle? Una canzone potrà mai essere solo una canzone come quando a 12 anni non capivamo le lyrics o la militanza è d'obbligo? Immagino che tutti abbiate sentito quella canzone che fa millnovesientosessantasett in spagnolo, ecco. La passano ovunque e io la trovo di una bruttezza devastante, sarà perché qualsiasi roba cantata in spagnolo per me è vicina alla "Gasolina", benvenute menti forgiate dall'imperialismo ammericano! La cantante è Ana Tijoux, una rapper/cantautrice vissuta in Francia ma d'orgine cilena, il brano è stato pubblicato nel 2010 ma è diventato famoso solo quest'anno dopo esser stato inserito nella colonna sonora di Fifa 11 e Breaking Bad (le due cose sono collegate?). 1977 è l'anno di nascita di Ana Tijoux, ma fa anche riferimento alla difficile situazione del Cile in piena dittatura Pinochet. Ana Tijoux è una cantante impegnata, ma il suo essere militante fa di "1977" una bella canzone? No. Lily è una che fa subito simpatia perché fondamentalmente è un'insicura storica, con un passato da ragazzina difficile e un disordine alimentare di cui ha più volte parlato tra interviste e testi di canzoni.
Il bubblegum pop di Lily Allen è divertente, adoro la sua frangia blu, ma la trovo un po' paracula, figlia di scuole private ma con l'accento da coatta amica del popolo. Comunque alzo il volume perché -ripeto- ballo quel cazzo che mi pare. (Ciao Robin Thicke)