Che i parlamentari della Repubblica italiana non siano dei cuor di leone, è cosa nota ai più. In altri tempi, in altre ere geologiche, pare che alcuni di essi abbiano addirittura posto in essere una trattativa con i vertici di Cosa Nostra, pur di salvare la pellaccia. Non è neppure chiaro se in questo iniquo scambio (ricordate che per Moro lo Stato non trattò?) sia stato sacrificato sull’altare della patria un martire onesto come Paolo Borsellino. Ma tant’è: la magistratura e la Storia ci diranno il resto.Certo, però, che vien da sorridere a sentire l’on. Ravetto chiedere un “potenziamento della sicurezza a Montecitorio”, sull’onda emotiva degli eventi di ieri. L’unico effetto “politico” sortito dalla sparatoria, in un’autentica eterogenesi dei fini, potrebbe essere così un vistoso aumento di scorte e auto blu, giusto per far versare qualche lacrima al neo-ministro Saccomanni e per dare l’idea di una casta sempre più chiusa, sempre più sorda al grido di dolore che si alza dal paese reale.
Qui l'articolo completo
In questo delicato frangente, una destraccia ignobile ha colto l’occasione per speculare sugli eventi, alzando i toni della polemica ed additando Grillo quale responsabile morale della vicenda. L’accusa è semplice: se dici che siamo criminali, un pazzo prima o poi finisce per sparare. Anni e anni di Movimento Sociale sono serviti a Gasparri & c. per recitare il ruolo di “Kossiga” in quest’improvvisata commedia, con minor capacità e una più bassa statura morale. Il Giornale di famiglia, stamane, non ha esitato a rincarare la dose, peraltro con la consueta sobrietà. Titolo a nove colonne: “Il Grilletto”: “Dopo mesi di irresponsabile campagna d’odio da parte di Grillo, arrivano le pallottole. Mentre il governo giura, un disoccupato ferisce due carabinieri e una donna incinta davanti a Palazzo Chigi. «Puntavo i politici»”. Editoriale firmato da Vittorio Feltri: “La tentazione della vendetta”. E via dicendo, all’insegna di questa linea editoriale.Nessuno ricorda gli atti di violenza verbale compiuti in questi giorni dai parlamentari pidiellini, gli sberleffi e i gesti dell’ombrello rivolti alla folla, con evidente disprezzo per le rimostranze della società civile. Sia chiaro: chi spara, per follia o per disperazione non importa, va processato e condannato con fermezza, giuridicamente e moralmente. Tuttavia, anziché tirare in ballo il comico ligure a piè sospinto, il centrodestra farebbe bene ad esercitare la propria vena autocritica, rispolverando – magari – la proiezione cinematografica di V: “Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole non c’è che da guardarsi allo specchio”.