E ogni tanto mi ricordo di quanto sia quasi "piacevole" vivere...quando ti ritrovi ad infatuarti di una persona che non potrà mai essere tua.
Già...perchè dei messaggi sullo schermo di un cellulare, non contano più nulla...ho bisogno di un fottuto contatto fisico, quei baci che creano complicità e passione, quegli abbracci che ti tirano su e ti fanno dimenticare di quanto il mondo intorno a te faccia schifo, e quel calore che quasi nessuno riesce a darti...E ho sempre più voglia di andare via da questo posto, mi sta sempre più stretto...Non c'e' cosa più brutta di non sentire proprio il posto in cui si è nati e cresciuti. Sento sempre più di non appartenere realmente a questo posto, non voglio immaginarmi qui un futuro, e non so nemmeno quale sia il mio futuro, il che mi sconcerta tantissimo. Sapete quando si ha la sensazione che il tempo corra troppo in fretta e non si ha modo di concludere tutto ciò che si è iniziato? O peggio, di non avere tempo/possibilità di realizzare anche il più stupido dei propri sogni. Che senso ha vivere a quel punto? Un essere umano è fatto di questo, è fatto di sogni. Tutti ne hanno uno. Ma che senso ha se gli altri spesso non ti permettono di vivere serenamente? " Nemmeno il sole di questa splendida mattinata riesce ad illuminarmi. E il mio cuore è ormai troppo buio, un buio che per ora ha perso speranza di veder luce...Non credo che sia una buona cosa, ma non riesco a prendere il controllo di me stesso, ed è la cosa che in fondo mi fà più paura [ 11/11/2010 ] "Magazine Diario personale
Riprendo a scrivere dopo mesi di assenza. Cerco di autoconvincermi del fatto che non abbia abbandonato il mio blog, e il mio quasi unico mezzo di sfogo. E forse ho ripreso a scrivere proprio per questo. Eppure mi sento strano. Questa dovrebbe essere "casa mia"...non un luogo qualunque...forse ho ancora bisogno di tempo per riprendere la confidenza che avevo avuto nei mesi passati, con me stesso, e con quelle pochissime, davvero pochissime persone che vengono segnalate come "lettori fissi", beh grazie di leggere i miei cataclismi mentali da adolescente disastrato che non vuole crescere.Ho passato un periodo assurdo di blocco totale, niente più disegni, niente più lettere di sfogo, niente più musica, e credo che tutto questo sia dipeso dal fatto che io sono stato troppo "impegnato" nella vita quotidiana, senza aver più il tempo di evadere e cercare di parlare con me stesso. Devo ammetterlo, ho tentato di scrivere, ho pure comprato un piccolo diario nero, di quelli anonimi, che nessuno sfoglierebbe per curiosità, si ecco, ho cercato di essere fedele a me stesso...ogni giorno ci ho scritto tutto ciò che mi è passato per la testa, la cosa brutta è che l'ho fatto per poco...E rileggendo tutto quello che pian piano ho scritto, noto quanto emerge la mia sfiducia nel prossimo, da frasi come " Le persone prendono poco seriamente tutto ciò che li circonda, e spesso non pensano a tutte le conseguenze di quello che fanno...[ 6/11/2010 ] " o " Troppo silenzio...[ 9/11/2010 ] " o peggio ancora " Insieme agli altri le cose sembrano pesare meno di quanto lo facciano quando cala la solitudine. E allora fai finta di stare bene, perchè ammetterlo costa tanto, e non tutti possono permetterselo, nè tantomeno io... [ 10/11/2010 ] "...Mi chiedo se sia cosi normale in fondo che un ragazzo di 18 anni debba ridursi a pensare tutto ciò. Come potrò un giorno vivere sul serio? e sottolineo VIVERE...no beh, non ci riuscirò...non continuando cosi...