I LANTERNINI ARANCIONI DELL’ALCHECHENGI (Physalis Alkekengi)
Nella casa dove abitavamo, c’erano tante sorprese in autunno. Alcune piante di Alchechengi coloravano una siepe in maniera molto vivace. Ci dicevano di non toccare quelle bacche colorate, perchè erano velenose. Ho appreso molto più tardi che invece si possono mangiare tranquillamente.
E’ una pianta erbacea, perenne, con una tenacia nel crescere che fa meraviglia. La si può estirpare, ma se appena appena resta un mozzicone di radice, nella primavera dell’anno successivo rispunta più orgogliosa di prima.
I suoi rametti erbacei raggiungono anche l’altezza di più di un metro, ha belle foglie color verde smeraldo, fiorisce tra luglio ed agosto, ma i suoi fiori sono poco appariscenti, hanno corolle bianche e piccole e scompaiono quasi tra il verde delle foglie. In primavera e in estate, infatti, l’alchechengio (Physalis alkekengi) sembra un’erbaccia infestante. Ma in autunno spunta fuori tutta la sua bellezza. La siepe si colora di arancione, vista da lontano, e se guardata da vicino, incanta per tutte quelle “lanternine arancioni”, a forma appuntita, che costituiscono gli involucri cartacei attorno alla bacca commestibile.
L’alchechengio è una bacca autunnale, ricca di antiossidanti e ottima fonte di vitamine A e C, ha proprietà diuretiche e depurative, sfruttata soprattutto per combattere la ritenzione urinaria. Grazie ai tannini, serve per contrastare la diarrea, soprattutto in occasione di episodi influenzali che coinvolgono l’intestino.
Prelibato l’abbinamento col cioccolato, altro alimento prolifico di antiossidanti che espleta in particolare un ruolo salvacuore.
Pianta di origina caucasica, si coltiva in terreni drenati, o in vaso, e si bagna poco. La si può trovare qui: www.bakker-it.com
Ecco la ricetta per l’alchechengi al cioccolato.Ingredienti: 300 g di Alchechengi, 150 g di cioccolato fondente
Preparazione: fondere il cioccolato spezzato in un pentolino a bagnomaria. Lasciare riposare per qualche minuto. Preparare gli alchechengi scartocciando le foglioline che avvolgono la bacca e rivoltarle verso l’alto. Immergere cautamente gli alchechengi nella cioccolata fusa, tenendoli per le foglie. Disporre i dolcetti su un piatto e servire. Oppure mettere a disposizione dei commensali una coppetta col cioccolato fuso e ogni ospite intingerà il frutto nel cioccolato caldo.(Un po’ come per la bagna caoda piemontese).