Lo studio ha valutato una decina di fattori per fotografare l’infelicità sul posto di lavoro: il rapporto con i dirigenti e i colleghi di lavoro, l’ambiente di lavoro, le attrezzature disponibili, la retribuzione, le opportunità di crescita, la cultura aziendale, la reputazione aziendale, le attività quotidiane e il livello d’indipendenza durante lo svolgimento del proprio lavoro. Ad ognuno di questi fattori è stato assegnato un peso (da 1 a 5) che indica quanto può influire sul livello generale di infelicità.
Poichè l’infelicità sul posto di lavoro è intrinsecamente correlata con le aspettative personali, la ricerca ha cercato di rendere omogenei i dati utilizzando medie ponderate ed esaminando posizioni lavorative omogenee (sono stati per esempio esclusi dalla ricerca quasi tutti i livelli dirigenziali).
La classifica che ne è risultata è la seguente, dove i lavori in cima alla lista sono quelli che hanno ottenuto i punteggi più bassi e quindi i più infelici:
- Segretaria di studio legale
- Operatore calling center
- Impiegato generico
- Infermiere
- Insegnante
- Coordinatore marketing
- Assistente di avvocato
- Farmacista (personale di banco)
- Tecnico per l’assistenza clienti
- Manager sanitario