I libri che non ho acquistato per colpa del DRM

Da Marcofre

Sembra che certi editori, inizino a capire che il DRM Adobe è una fesseria. È una buona cosa, sul serio, anche se come ho già scritto da queste parti, era sufficiente copiare dalle case discografiche. Dopo aver imposto per anni il DRM sui brani musicali dell’iTunes Store, hanno capito che la pirateria continua a fare il suo lavoro (purtroppo).
E che rendevano la vita agli utenti inutilmente complicata.

Non mi illudo di indurli a passare dalle generiche affermazioni ai fatti. Però butto giù una lista dei libri elettronici che avrei desiderato comprare, ma che NON ho acquistato a causa della presenza del DRM Adobe. Lo so, robetta. Però di questi tempi potete davvero infischiarvene di robetta? Dei piccoli numeri?
E se i piccoli numeri, sommati a altri piccoli numeri, prendessero le sembianze di numeri “consistenti”?

  • Raymond Carver: Da dove sto chiamando; Se hai bisogno chiama; Vuoi star zitta per favore? Editore Einaudi.
  • Heinrich Boll: E non disse nemmeno una parola Editore Mondadori (ho il cartaceo, ma si sa cosa succede coi libri e gli autori amati, no?)
  • Francis Scott Fitzgerand: Il crollo Editore Adelphi.
  • Abraham B. Yehoshua: Fuoco amico; La scena perduta Editore Einaudi.
  • Alice Munro: Le lune di Giove; Editore Einaudi.

Quelli di Carver li avrei presi senza dubbio (li acquisterò cartacei, ma da Minimum Fax se mi riesce di trovarli). Quello di Boll lo avrei preso senza dubbio, così come il libro di Scott Fitzgerald. I racconti di Munro li ho acquistati (cartaceo), di Yehoshua avrei scelto “Fuoco amico”.

Come ho scritto prima, non sono molti. Però so che un buon numero di persone NON acquistano i libri con i lucchetti digitali, e visto che in Italia i lettori sono pochi, esiste una probabilità (segaligna, smunta) che alla fine siano un segnale che interferisce, che crea un rumore di fondo alla lunga impossibile da ignorare. A buon intenditor…


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