Conquistato con sudore e sangue in terra lucchese, custodito con cura immane, letto, riletto e riletto ancora, finalmente il sequel di Gatto Mondadory e il Telefonino Fatato è approdato su queste pagine! Pubblicato da Edizioni Grrrzetic con copertina verde e stemma argentato, Gatto Mondadory nella Valle dei Cugini si presenta in una veste prestigiosa esattamente come il suo predecessore. L'autore, il Dr. Pira, è uno che ne sa. E' innegabile. Perchè per tirare fuori storie epiche parlando di gatti tibetani, maghi, cellulari senzienti e UFO ci vuole talento. Come ho già detto recensendo il primo volume, se leggete I Fumetti della Gleba saprete già più o meno a cosa andrete incontro: disegni volutamente naif, umorismo surreale, violenza cartoonesca e un sacco di camei di personaggi famosi. Alcuni potrebbero storcere il naso. Ma la verità è che sotto ad una superficie spensierata (e dissacrante) come quella dei Fumetti scorre una bella dose di sagacia. Quando ho letto Gatto Mondadory nella Valle dei Cugini per la prima volta non sono rimasto impressionato. Sarà perchè me lo sono letto tutto d'un fiato una volta tornato da Lucca, ma qualcosa non mi tornava. La storia era più breve rispetto al primo tomo, e tutto sembrava succedere in maniera troppo rapida. Poi l'ho letto una seconda volta. Poi una terza. E me ne sono innamorato.
E' davvero magico.
[Attenzione: il prossimo paragrafo contiene SPOILERS per chi non ha letto il primo volume!]
Dopo aver salvato il Regno e aiutato gli Smartphone a riprendere il potere Gatto Mondadory è libero di tornarsene a casa. Ora che i magici telefonini si occupano di ogni cosa il lavoro è diventato inutile, e tutti gli abitanti del Regno possono rilassarsi tranquillamente. Gatto Mondadory viene accolto calorosamente dai suoi vicini (che perdono interesse quasi subito) e si appresta ad entrare nella sua abitazione, ma c'è un piccolo problema. La casa è piena di esattori, che Gatto aveva rinchiuso appena prima di partire per la sua prima avventura! Il povero felino tibetano è costretto alla fuga e deve trovare del denaro per riavere la sua dimora... ma ora che non c'è più Lavoro (e neanche le Banche hanno soldi) come si fa? Ovvio, si chiede un prestito ai parenti! Ecco quindi che Gatto Mondadory si mette in cammino per raggiungere la favolosa Montagna degli Zii... non sapendo che la sua nuova avventura lo porterà molto, molto più distante.
Gatto Mondadory nella Valle dei Cugini, come e più del Telefonino Fatato, è una graphic novel apparentemente "leggera" che mischia il passato (la confezione classica del tomo, gli archetipi, l'epica, il viaggio dell'Eroe) col presente (nella fattispecie, la Crisi Economica) aggiungendo una bella dose di humor surreale. Niente di esplicito nè moralistico, ma nel leggere l'epopea del Gatto senza soldi alle prese col mondo dell'Alta Finanza, con managers e avvocati, bilanci e Borse, sempre alla ricerca di un mitico Cugino di Successo (ma esisterà davvero?) è impossibile non pensare alla situazione in cui si trova il nostro Paese e il resto del globo... e riuscire a stare seri. Ancora una volta ci troviamo di fronte un caleidoscopio di trovate e personaggi bizzarri: gli esattori sono barbari armati di lance che possono essere scacciati solo con la magia, gli Zii del Monte devono specializzarsi in Zii d'America o Zii Eccentrici per non essere scacciati, i Managers sono disgustosi troll dagli strambi rituali dal cui umore dipende la Finanza mondiale, i Finanzieri sono alieni responsabili della creazione dell'Euro... e così via. Su tutti torreggia, come sempre, il Mago Merlino: un energumeno psicopatico e manesco che ne combina di tutti i colori. Stavolta non accompagna il Gatto nella sua avventura, ma si limita a...dare una mano ogni tanto, diciamo. Come sempre.
Se siete fan dei Fumetti della Gleba questa graphic novel è un acquisto obbligato. Ma non è un prerequisito fondamentale: Nella Valle dei Cugini è un divertentissimo secondo capitolo di una (speriamo lunga) saga che ti mescola Bob Marley e l'epica cavalleresca, lo spread e la magia, i chinotti e il brunch, e ti insegna tante cose utili, tipo estorcere profezie dai passanti facendo cadere sopra di loro massi, tronchi e altri oggetti contundenti.
Se vi siete appassionati col Telefonino Fatato, che faceva pensare a quanto Internet e gli smartphone migliorino la nostra vita, adorerete le peripezie finanziarie del Gatto Tibetano più spavaldo del mondo. Un tomo da leggere e rileggere, e magari regalare al proprio cugino. Quello che fa l'astronauta, o quello che fa l'attore, o quello che ha la Ferrari... quel cugino là, insomma.