Dopo il successo ottenuto da Wolf Hall e Bring up the Bodies (in italiano tradotto come Anna Bolena, una questione di famiglia), da cui la BBC ha tratto una strepitosa serie televisiva andata in onda in Gennaio di quest’anno, Hilary Mantel è alle prese con il terzo libro della trilogia dedicata a Thomas Cromwell, il potente politico che servì come primo ministro sotto Enrico VIII. Si tratta del capitolo conclusivo di questa saga dei Tudor, come ogni appassionato di storia sa bene, e si intitolerà The Mirror and the Light.
Portrait of Thomas Cromwell. Hans Holbein the Younger (1532-34) National Portrait Gallery, London
Inutile dire che non vedo l’ora di leggerlo, e non solo perché trovo questo periodo della storia inglese terribilmente affascinante, ma perché la Mantel scrive bene, anzi benissimo.
Se non avete mai letto nulla di questa signora fatelo subito: che come Alessandro Baricco ha detto di lei, “ha lavorato su un patrimonio di erudizione sterminato, ma non sta a ricordartelo in continuazione. Ha studiato molto ma non si sente.” La sua è una prosa bella, senza essere ridondante. Una prosa che ti costringe ad uno sforzo mentale, che ti tiene attaccato alla pagina e che, come lettore, ti fa “sentire rispettato.” Una cosa che ultimamente accade sempre più di rado. Applausi.